Il Tirreno

visita della commissione al sociale 

Il grande lavoro della Caritas, «Ma ci serve il bando periferie»

Daniela Marzano
Il grande lavoro della Caritas, «Ma ci serve il bando periferie»

La mensa dei poveri dà ogni giorno un pasto caldo a una cinquantina di personeI soldi da Roma permetterebbero alla struttura di eseguire lavori di adeguamento

27 gennaio 2019
3 MINUTI DI LETTURA





massa. La commissione consiliare al sociale risponde al completo all’invito di Don Giuseppe Cipollini (e di alcuni volontari) e fa visita al Centro Sociale Caritas, a due passi dalla Parrocchia Madonna Pellegrina, in Cervara. Centro che da ben 32 anni garantisce un pranzo a chi vive in difficoltà, senza alcuna discriminazione di sorta.

Erano presenti la presidente della commissione Eleonora Cantoni, il vicepresidente GiovanBattista Ronchieri, Nicola Martinucci, Massimo Evangelisti in sostituzione di Alessandro Amorese, Irene Mannini in sostituzione di Filippo Frugoli, Antonio Cofrancesco, Gabriele Carioli, Stefano Alberti e Luana Mencarelli. È l’operatore Paolo Mannucci ad accogliere la commissione e ad illustrare l’attività del centro: «Alle 10.30 - spiega - vengono aperti i cancelli e gli ospiti prendono un numero, solo per dare ordine alla fila. Non esistono né bonus né ticket. Quando viene chiamato il numero entrano, prendono un vassoio e si accomodano. C’è posto per tutti. La media dei pasti serviti, a pranzo, negli ultimi 2 anni è di 46-47 (con punte fino a 64, mai meno di 30). A fine 2018 il totale dei pasti serviti ha raggiunto quota 14.101. Siamo aperti tutti i giorni - aggiunge l’operatore - salvo 15 giorni di ferie. Viene garantito un primo fresco, un secondo, contorno, dolce e frutta. Spesso qualcuno chiede il bis, qualcuno porta via del cibo in un contenitore. Il primo martedì di ogni mese vengono distribuiti in media 70 pacchi alimentari, come aiuto alle famiglie (la maggioranza delle quali non appartiene alla parrocchia). Esiste anche un servizio doccia con teli e doccia-shampoo. E poi ci sono gli invisibili, quelli che vengono in momenti diversi per non essere riconosciuti».

Don Cipollini ci tiene a raccontare la storia di questa Caritas che nulla ha a che vedere con quelle afferenti alle parrocchie in tutta Italia: «Questa è una nostra creazione, nata come centro di aggregazione, poi scuola materna ed infine trasformata in mensa per i poveri. Possiamo solo ringraziare i fornitori quotidiani, come la Coop di Querceta, il panificio Martini, la pasticceria Tonlorenzi, alcuni grossisti, che non fanno mai mancare il cibo alla mensa. Confidiamo in un aiuto concreto da parte dell’amministrazione, anche con una deroga per far ripartire la Sagra del Cinghiale che garantiva un importante introito alla nostra onlus. La sgra è stata chiusa perché i locali esterni non erano più a norma».

L’architetto Natalia Tonini, parrocchiana di lunga data, fa appello alla commissione affinché possa al più presto essere data priorità all’esecuzione dei lavori di adeguamento che sono rientrati, con un dettagliato progetto approvato dal Comune, nel bando per le periferie, ma che la finanziaria dopo aver individuato i destinatari dei finanziamenti ha spalmato fino al 2021: «Questa struttura rischia di morire se l’amministrazione non ci viene incontro – afferma la Tonini - Abbiamo steso un progetto, lo abbiamo studiato con gli organi competenti che lo hanno approvato, una veloce soluzione è possibile, visto poi che la struttura è di proprietà del Comune». Al termine dell’incontro, la maggioranza ha rassicurato di aver recepito le necessità del Centro e che i lavori di adeguamento saranno una delle priorità dei finanziamenti previsti dal bando delle periferie, dopo la sistemazione del Palazzo Pisacane. —Daniela Marzano

Primo piano
Lavoro e sfruttamento

Caporalato a Livorno e Grosseto, maxi-operazione dei carabinieri: dieci arresti. Paghe anche 0,97 euro l’ora – Video