Biondi si dimette e attacca il Pd
L’addio dopo l’aumento delle tasse di bonifica: «Basta prese in giro»
MONTECATINI. «Sono stanco di essere preso in giro dal Pd». Con questa premessa, Gino Biondi si dimette da presidente dei Consorziati Valdinievole, il comitato nato un anno e mezzo fa per protestare contro l’aumento del tassa di bonifica del Consorzio Basso Valdarno, che in alcuni casi è triplicata.
«Dopo colloqui, incontri, promesse – scrive Biondi – ad oggi è certo che il commissario del Consorzio (Fabio Zappalorti, nominato a inizio anno dalla Regione al posto di Marco Monaco, ndr) ha firmato la messa a ruolo di Equitalia della bolletta 2016 e ha promesso, però mai messo nero su bianco come richiesto, che il ruolo 2017 sarebbe stato inviato a dicembre, per cui avremmo tempo fino a novembre per pagare senza maggiorazioni».
Tante, troppe bugie, secondo Biondi, «a questo giochino non ci sto», aggiunge annunciando le sue dimissioni e spiegando da «libero cittadino» cosa consiglia di fare con la tassa consortile.
In poche parole: si deve pagare. Spiega l’ex presidente dei Consorziati: «Per l’anno 2016 è già stato emesso il ruolo coattivo Equitalia, chi ha una casella Pec l’ha ricevuto, agli altri arriverà in raccomandata: da quel momento ci sono 60 giorni di tempo per pagare. Per il 2017 i bollettini dello scorso novembre sono da pagare massimo a luglio, perché non mi fido di quanto detto “verbalmente” dal Consorzio. Per il 2018 il bollettino arriverà a fine anno con le modalità di voto per le nuove elezioni che si terranno a inizio 2019. Anche qui non facciamoci illusioni: dubito che verranno abbassate le aliquote».
Secondo Biondi è poi sempre possibile fare ricorso in commissione tributaria, «ma andando incontro a spese superiori alla normale bolletta». Ringraziando gli attivisti di un comitato che comunque resterà in vita («abbiamo fatto commissariare il Consorzio e dimettere il direttore generale», sottolinea), Biondi attacca ancora il Partito democratico, «ha la responsabilità politica di questo disastro», e i suoi sindaci ad eccezione del primo cittadino di Ponte Buggianese, Pier Luigi Galligani, perché «si è sempre dimostrato dalla nostra parte». (lu. si.)