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Il presidente dei consorziati valdinievole 

Biondi si dimette e attacca il Pd

Biondi si dimette e attacca il Pd

L’addio dopo l’aumento delle tasse di bonifica: «Basta prese in giro»

08 giugno 2018
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MONTECATINI. «Sono stanco di essere preso in giro dal Pd». Con questa premessa, Gino Biondi si dimette da presidente dei Consorziati Valdinievole, il comitato nato un anno e mezzo fa per protestare contro l’aumento del tassa di bonifica del Consorzio Basso Valdarno, che in alcuni casi è triplicata.

«Dopo colloqui, incontri, promesse – scrive Biondi – ad oggi è certo che il commissario del Consorzio (Fabio Zappalorti, nominato a inizio anno dalla Regione al posto di Marco Monaco, ndr) ha firmato la messa a ruolo di Equitalia della bolletta 2016 e ha promesso, però mai messo nero su bianco come richiesto, che il ruolo 2017 sarebbe stato inviato a dicembre, per cui avremmo tempo fino a novembre per pagare senza maggiorazioni».

Tante, troppe bugie, secondo Biondi, «a questo giochino non ci sto», aggiunge annunciando le sue dimissioni e spiegando da «libero cittadino» cosa consiglia di fare con la tassa consortile.

In poche parole: si deve pagare. Spiega l’ex presidente dei Consorziati: «Per l’anno 2016 è già stato emesso il ruolo coattivo Equitalia, chi ha una casella Pec l’ha ricevuto, agli altri arriverà in raccomandata: da quel momento ci sono 60 giorni di tempo per pagare. Per il 2017 i bollettini dello scorso novembre sono da pagare massimo a luglio, perché non mi fido di quanto detto “verbalmente” dal Consorzio. Per il 2018 il bollettino arriverà a fine anno con le modalità di voto per le nuove elezioni che si terranno a inizio 2019. Anche qui non facciamoci illusioni: dubito che verranno abbassate le aliquote».

Secondo Biondi è poi sempre possibile fare ricorso in commissione tributaria, «ma andando incontro a spese superiori alla normale bolletta». Ringraziando gli attivisti di un comitato che comunque resterà in vita («abbiamo fatto commissariare il Consorzio e dimettere il direttore generale», sottolinea), Biondi attacca ancora il Partito democratico, «ha la responsabilità politica di questo disastro», e i suoi sindaci ad eccezione del primo cittadino di Ponte Buggianese, Pier Luigi Galligani, perché «si è sempre dimostrato dalla nostra parte». (lu. si.)

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