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Una strada dedicata ad Argentina Altobelli Disse “no” a Mussolini

PIEVE A NIEVOLEHa il nome di una donna la nuova strada aperta nella zona industriale di recente realizzazione su via Ponte Monsummano all’incrocio con via Cantarelle. «Una di quelle donne – spiega la...

05 agosto 2018
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PIEVE A NIEVOLE

Ha il nome di una donna la nuova strada aperta nella zona industriale di recente realizzazione su via Ponte Monsummano all’incrocio con via Cantarelle. «Una di quelle donne – spiega la sindaca, Gilda Diolaiuti – che hanno fatto la differenza nella lotta per l’emancipazione femminile e la difesa dei diritti dei più deboli, donne che hanno cambiato la storia e di cui la storia ha perso memoria».

Argentina Bonetti Altobelli nata ad Imola il 2 luglio 1866, laureatasi in giurisprudenza a Bologna nel 1886, dedicò la sua vita all’impegno nell’attività politica e sindacale spinta da una incontenibile etica della libertà che la portò ad opporsi alle ingiustizie e a lottare contro di esse entrando a far parte della commissione esecutiva della Camera del lavoro e sposando così l’ideale socialista. Protagonista di molte battaglie per l’emancipazione femminile, compresa quella per il divorzio, Argentina Altobelli dedicò buona parte del suo impegno al miglioramento delle condizioni dei più umili, primi tra tutti i lavoratori e le lavoratrici della terra, battendosi sul terreno dei diritti, delle normative e dei miglioramenti salariali e lottando affinché i lavoratori avessero assicurata la vecchiaia.

«Una donna che non abbassò mai la testa – prosegue la sindaca – nemmeno di fronte al fascismo quando il regime sciolse il sindacato da lei diretto costringendola a lasciare Bologna. Di tutta risposta Argentina rivolse un attacco diretto a Mussolini a mezzo stampa definendolo “Fascista proletario”, “sicario pagato dagli agrari... tiranno della reazione... flagellatore dei deboli... assassino dei tuoi fratelli”. E rifiutando il ruolo di sottosegretario all’agricoltura che Mussolini le offrì dopo l’omicidio di Giacomo Matteotti con l’intento di rappacificarsi con riformisti e socialisti. Argentina preferì “arrugginire come una lama nel fodero” schierandosi tra gli oppositori al fascismo».

La storia che si studia sui libri di scuola è fatta di uomini, ma il corso della storia lo hanno cambiato anche tante donne valorose, tra cui Argentina Bonetti Altobelli. —

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