Il Tirreno

Montecatini

Il personaggio 

Candidato “bocciato” da Grillo già indagato per un’altra frode

G.B.

L’avvocato Chiti fu accusato per una presunta truffa a Marina di Pietrasanta ed è stato tra i primi grillini ma il M5s gli negò il simbolo 

05 ottobre 2018
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Montecatini

Un po’ avvocato, un po’ politico già coinvolto in passato in una presunta frode. L’avvocato Luca Chiti non è nuovo alle cronache cittadine. Di lui si ricorda anzitutto la militanza nell’associazione “Gli Amici di Beppe Grillo”. Fu tra i primi bagnaioli “grillini”, ma il Movimento 5 stelle non gli permise di usare il simbolo del partito per la corsa a sindaco nel 2014. Due anni dopo fu coinvolto in un presunto raggiro da 100 mila euro allo stabilimento balneare “Bagno Texas” di Marina di Pietrasanta. Una vicenda giudiziaria non ancora conclusa ma per la quale il giudice ha già chiesto l’archiviazione della sua posizione.

All’epoca Chiti venne denunciato per truffa aggravata in concorso commessa con l’abuso di prestazione d’opera professionale insieme a Ciro Fusco, livornese di 50 anni. Quest’ultimo avrebbe contattato i titolari del “Bagno Texas” proponendosi come intermediario per l’acquisto dello stabilimento da parte di un presunto magnate russo, poi rivelatosi un badante ucraino. Chiti entra nella vicenda come «incaricato dall’acquirente di curare tutti gli aspetti tecnico-giuridici dell’operazione». L’affare non andò in porto ma Fusco si sarebbe fatto consegnare un assegno da 91.500 euro come provvigione per il lavoro di intermediazione svolto in cambio della firma di un preliminare di vendita e un di un assegno che portava a un conto estinto nel 2010 dato come acconto attraverso l’avvocato montecatinese.

«Io sono una vittima e non il complice», sostenne all’epoca Chiti in una lettera in cui spiegava di essere stato «cresciuto ed educato nel rispetto dei principi e valori di onestà, nel rispetto delle leggi, delle persone e delle Istituzioni. Le accuse che leggo, oltre che essere del tutto infondate, sono scritte frettolosamente. Mi chiedo il perché di così tanta veemenza». A distanza di due anni è arrivata la richiesta di archiviazione su cui si potrebbe avere una decisione entro fine anno.

«“Sporcano” la mia persona», scriveva Chiti nella stessa lettera, forse anche in rifermento alla sua militanza politica nelle file del gruppo di attivisti che poi portò alla nascita dell’attuale M5s. Nel 2014, come già scritto, Chiti era uno dei maggiori esponenti dei meet-up in Valdinievole e il “portavoce” di una delle tre anime grilline che operavano in città: “Gli Amici di Beppe Grillo”.

Sulla sua militanza nell’associazione basò la sua candidatura a sindaco della città termale. Ma il Movimento alla fine assegnò il simbolo agli altri due gruppi bagnaioli: Attivisti della Valdinievole-Montecatini e Grillini termali. Chiti andò avanti lo stesso e venne candidato sindaco alla guida della lista civica la “Rete dei cittadini” senza grande fortuna alle urne. —

G.B.

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