Il Tirreno

Toscana economia

Aferpi, ultimo confronto Cevital-Jindal

di Cristiano Lozito
Aferpi, ultimo confronto Cevital-Jindal

A Roma s’incontrano gli avvocati per perfezionare l’intesa. La prossima settimana il tavolo con istituzioni e sindacati

03 maggio 2018
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PIOMBINO. Si gioca oggi nello studio legale romano che cura gli interessi di Issad Rebrab il finale di partita tra il gruppo Cevital, proprietario delle acciaierie piombinesi, e la Jsw di Sajjan Jindal.
A Roma infatti è convocato l’incontro tra i legali delle due parti per mettere a punto quello che più fonti definiscono un accordo a cui mancano ormai solo dettagli.
Questo non significa che sia scontata un’intesa formale nella giornata di oggi, comunque condizionata a un accordo con le istituzioni, in un confronto fissato la prossima settimana.
Oggi dunque è possibile che si vada a una definizione precisa del prezzo di vendita delle acciaierie ex Lucchini, su cui ci sarebbe ancora una divergenza nell’ordine di qualche milione in più o in meno, restando comunque nell’ambito di una cifra che si aggira sui 60 milioni.
Se si arriverà oggi o al massimo nei prossimi giorni a un accordo tra i due gruppi, a metà della prossima settimana si passerebbe al confronto formale con le istituzioni e con i sindacati, che hanno convocato per oggi un consiglio di fabbrica.
Fim, Fiom e Uilm hanno questioni di non poco conto in cima alle loro preoccupazioni: le garanzie sull’occupazione (a regime potrebbero restare fuori circa 300 lavoratori), gli investimenti e i tempi per l’acciaieria elettrica, gli ammortizzatori sociali, tema particolarmente delicato considerando che serviranno almeno quattro anni perché lo stabilimento torni a produrre.
Ammortizzatori fin qui “privilegiati”, con una cassa integrazione speciale che ha gli stessi caratteri dei contratti di solidarietà, ma con precise scadenze (fine anno con proroga possibile al giugno del 2019) per le quali sarà obbligatoria una ricontrattazione col Governo.
Il piano di Jindal è quello di rimettere in marcia a pieno ritmo nei tempi più brevi possibile i tre laminatoi da alimentare con i semiprodotti in arrivo dall’India, prima di procedere alla realizzazione di un forno elettrico e di un impianto per la laminazione dei coils.
Sul cronoprogramma dei lavori per la nuova acciaieria si gioca la concessione delle banchine portuali, che Jsw chiede per 60 anni, un aspetto per il quale, secondo fonti qualificate, c’è già l’accordo tra il gruppo indiano e il Governo.
Così come in questi giorni sarebbe stata raggiunta un’intesa per l’allungamento della sorveglianza governativa – una delle richieste di parte sindacale – in scadenza a giugno dell’anno prossimo.
Jsw poi avrebbe pronto un piano per gli smantellamenti che ricalca quello annunciato a suo tempo da Cevital, da realizzare in tempi brevi in considerazione dell’alto prezzo del rottame che renderebbe particolarmente favorevole l’operazione.
Dettagli poi sono ancora da definire tra il gruppo indiano e il Governo su bonifiche e responsabilità ambientali, questione che fin dall’inizio ha preoccupato in modo particolare Jindal, e sul costo dell’energia.
La prossima settimana dunque sarà quella in cui sarà ufficializzato il piano industriale, a cui il ministro Carlo Calenda aveva condizionato il via libera all’operazione, considerando appunto che Aferpi è una società ancora sotto sorveglianza governativa.
Ma il confronto con i sindacati, che fin qui esclusi dalla trattativa già hanno avvertito la loro indisponibilità ad accettare un accordo a scatola chiusa, potrebbe spostare ancora la conclusione della vicenda.

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