Il Tirreno

Per piazza Benifei ricordi, emozione e musica partigiana

di Annalisa Mastellone
Per piazza Benifei ricordi, emozione e musica partigiana

Cerimonia toccante quella che ha coinvolto la comunità nell’intitolazione davanti al municipio di Campiglia 

27 giugno 2018
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CAMPIGLIA. Cerimonia toccante e partecipata quella che ha coinvolto la comunità nell’intitolazione della piazza del municipio a Garibaldo Benifei, partigiano che ha fatto della libertà e della democrazia i valori guida della sua esistenza. Valori che ha condiviso con Osmana, con cui ha passato 70 anni di amore, lotta politica e impegno sociale.

È morto nel 2015, a 103 anni (Osmana nove mesi dopo), a Livorno, città che lo accolse da ragazzo con la famiglia, cacciati da Campiglia con l’avvento del fascismo. Cerimonia aperta dalla sindaca, con a fianco il rappresentante della città di Livorno assessore Andrea Morini e alle spalle i gonfaloni di Campiglia Marittima e Livorno: «Le istituzioni hanno il compito di correggere le derive liberticide e antidemocratiche – ha sottolineato – e noi cerchiamo di non sottrarci a questo gravoso compito. Continueremo ad andare nelle scuole, a stare con le associazioni e tra le strade per ricordare il giorno della memoria, il 25 aprile, il primo maggio, il 2 giugno e ogni altro appuntamento che serva da antidoto contro il qualunquismo di maniera che oggi impera ovunque. Continueremo cercando di creare un argine invalicabile all’intolleranza, all’odio, alla rabbia che toglie la lucidità e che lascia la strada sgombra al pensiero individuale becero ed egoista. Questa piazza, la sua intitolazione, è un tributo alla libertà, alla storia democratica e repubblicana».

Poi l’assessore alla cultura Jacopo Bertocchi: «Ho conosciuto Garibaldo e sua moglie Osmana dieci anni fa – ha detto –, ne ricordo il mite temperamento, la serenità, la voglia di stare tra i giovani e la capacità di attirarne l’attenzione sui temi complessi e sulla storia contemporanea che li vide protagonisti. Forte e ammirevole il sentimento che ha guidato le azioni e il pensiero dei tanti che, come lui, colpiti dalla barbarie della guerra e dalla privazione delle libertà individuali, in un momento in cui ci si poteva facilmente voltare dall’altra parte, decisero di scommettere su di un futuro diverso a rischio di sacrificare al buio un’intera esistenza». Testimonianza lucida quella di Garibaldo, ascoltata nelle diverse letture e nelle video interviste che si sono articolate in sala consiliare.

«Senza un ancoraggio consapevole alla storia di lotta – ha concluso Bertocchi –, tutto può solamente andare peggio. Grazie Garibaldo e Osmana! Non ci mancherete perché sappiamo dove ritrovarvi». Durante la celebrazione, a cui erano presenti i consiglieri regionali Gianni Anselmi e Francesco Gazzetti, sono intervenuti l’assessore Morini ricordando il forte legame di Garibaldo e Osmana con Livorno, Gino Niccolai dell’Anpi di Livorno che ne ha tracciato l’opera innovatrice radicata nei valori del pacifismo e dell’accoglienza (da citare tra tutte l’esperienza nella fondazione dell’associazione per i bambini Saharawi). E ancora Renzo Bacci dell’Anppia (Associazione Nazionale Perseguitati Politici Italiani Antifascisti) e Stefano Agostini (che ha curato la parte musicale della cerimonia). Una cerimonia che ha molto commosso i famigliari del parigiano campigliese. Infine, la scopertura della targa, accompagnata da un concerto della livornese Banda Libera Svs “Garibaldo Benifei”, coi motivi più noti dei canti partigiani.



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