Il Tirreno

Città dello sport, grande spinta dalle associazioni alla candidatura

Francesca Lenzi
Città dello sport, grande spinta dalle associazioni alla candidatura

Sforzo di accoglienza dei club durante la visita dei delegati Aces che valutano gli impianti nella competizione per il 2020

14 luglio 2018
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PIOMBINO

Passato e presente, con uno sguardo al futuro, rivolto al turismo, magari sportivo. Non è stata soltanto una visita a impianti e palestre quella che ha visto protagonista la delegazione dell’Aces (Associazione capitale europea dello sport), a Piombino ieri e oggi per il sopralluogo compreso nell’iter della candidatura a città europea dello sport 2020.

Piombino ha accolto i 5 delegati – Enrico Cimaschi, Silvia Molinario, Magda Verazzi, Mino Marrone e Roberto Carta Fornon – mettendo in mostra la parte la parte più bella del suo carattere sportivo: non solo l’impiantistica, ma anche e soprattutto la passione di società e associazioni, di chi in quelle palestre e su quei campi corre, si allena e gioca ogni giorno. E che ci tiene a fare bella figura davanti alle persone che decideranno (a fine novembre) se Piombino potrà o meno continuare un’avventura iniziata a dicembre con l’annuncio della candidatura, e proseguita a fine maggio con la presentazione alla cittadinanza del dossier inviato ad Aces Europe.

Dopo un pasto leggero ai giardini Pro Patria e una visita al Castello, comincia intorno alle 15 di ieri il sopralluogo nei maggiori impianti della città. Un autentico tour de force partito dai campi da tennis dell’Atp di Casone Maresma, dove si lavora per gli Internazionali del mese prossimo. Il copione è più o meno lo stesso in tutti le location col benvenuto dei padroni di casa – dirigenza, spesso al gran completo delle varie società – domande della commissione Aces («Quanti atleti avete? Che categoria? Campioni ne sono usciti da qui?», e foto di rito.

Un campione, fra l’altro, c’era al Magona (terza tappa del tour dopo la sosta al palazzetto di via Ferrer) ieri pomeriggio: Paolo Barozzi, babbo di Giovanni, giocatore dell’Atletico, nonché due volte vincitore di un mondiale di windsurf, in Brasile nell’86 e in Sudafrica nell’88.

Barozzi al Magona ci si trovava non da atleta, ma anche da volontario del comitato #stadioxtutti, ma una volta a conoscenza del doppio titolo mondiale, la delegata Silvia Molinario ha “preteso” un selfie con il campione degli anni ottanta.

Dopo il Magona la commissione, accompagnata da Stefano Ridi (coordinatore progetto Piombino 2020), e da Stefano Ceccarelli e Alessandro Bezzini, dirigenti del Comune, ha fatto visita, nell’ordine, al Palatenda, quindi al campo Marianelli del Salivoli, e alla palestra Perticale. In tutti gli step non sono mancati gli sportivi, per lo più giovanissimi che, sotto gli occhi dei delegati Aces hanno fatto quello che fanno, con passione, ogni giorno.

Dalle pallavoliste del Volley Piombino ai cestisti Under 14 della Pallacanestro Piombino, settore giovanile del Golfo Basket, fino ai ragazzini della Uisp di ritorno dalla settimana dei campi solari.

Gli ultimi due impianti visitati: la piscina comunale della società Nuoto Piombino e il campo di atletica, dopodiché visita a Baratti e Populonia, con rientro per cena e uscita serale nel centro storico.

«Abbiamo trovato una città fra passato e presente e con una prospettiva futura – afferma la delegata Aces Magda Verazzi – E lo sport è un elemento di inclusione. Stiamo valutando tutto il patrimonio, anche culturale, e la visione di una città verso il benessere, la salute e lo sviluppo turistico. Non possiamo ovviamente dire nulla, ma sicuramente l’impatto visivo con Piombino è stato gradevole; una città che ha del lavoro da sviluppare ma che ha entusiasmo e voglia di fare e di riscatto, di vedere una prospettiva futura. Inoltre, pensiamo a Piombino anche come a un ponte verso le isole». —



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