Il Tirreno

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L’orgoglio della Parchi per il riconoscimento all’archeologo Fichera

ANNALISA MASTELLONE
L’orgoglio della Parchi per il riconoscimento all’archeologo Fichera

Persona dell’anno per l’Osservatorio delle archeomafie è il direttore di “Medioevo in corso” a San Silvestro

22 agosto 2018
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CAMPIGLIA

Un orgoglio per tutta la Parchi Val di Cornia il riconoscimento all’archeologo Giuseppe Alessandro Fichera, nominato “Person of the year” per il patrimonio culturale, dall’ Osservatorio internazionale Archeomafie e dal Centro per gli studi criminologici. Già coordinatore del Parco archeologico di Baratti e Populonia, attualmente dirige “Medioevo in corso”, un progetto di archeologia sperimentale nel Parco Archeominerario di San Silvestro. Messinese, classe ’74, con in tasca un dottorato di ricerca in Archeologia medievale (Università di Siena), ha condotto scavi e ricerche in Italia, Albania, Bosnia e Palestina. È responsabile della supervisione archeologica del progetto di restauro della Basilica della Natività di Betlemme per conto del governo palestinese in collaborazione con le confessioni cristiane presenti nella basilica e numerosi partner internazionali. È inoltre responsabile del Museo delle memorie sommerse di Porto Santo Stefano e del Forte Stella di Porto Ercole.

«A me, alla direttrice Silvia Guideri, a tutti noi della Parchi fa molto piacere che Alessandro abbia avuto questo riconoscimento – ha riferito al Tirreno il presidente Francesco Ghizzani Marcìa -, tra l’altro non semplice da ottenere perché viene dato soltanto ad archeologi che lavorano in contesti molto difficili. Una bella soddisfazione per un archeologo, che spesso è visto come una figura strana che si occupa di dettagli del passato che interessano a pochi, mentre a volte si trascura cosa c’è dietro un reperto archeologico e soprattutto il lavoro di contrasto al mercato nero dei reperti. Il merito principale di Alessandro, che conosco da anni come collega, è dovuto al suo impegno in Palestina ed è legato al fatto che si possa trasformare il contesto archeologico, tutto quello che è quindi il patrimonio, anche in un elemento di pace. In un contesto così complesso in una città difficile come Gerusalemme, l’archeologia e il patrimonio anziché essere motivo di contesa, di traffico o di mercato nero diventa motivo di cultura e quindi anche di sviluppo umano». —

ANNALISA MASTELLONE



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