Il Tirreno

la discarica 

Opposizioni chiedono due referendum per i nodi di Rimateria

Opposizioni chiedono due referendum per i nodi di Rimateria

«Il percorso dell’azienda deve essere più trasparente E i privati entrano quando iniziano a maturare gli utili»

25 agosto 2018
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piombino

Rimateria: chiesti due referendum consultivi dalle minoranze consiliari Ascolta Piombino, Ferrari Sindaco-Forza Italia, M5S, Un’Altra Piombino e Rifondazione comunista. Gli ordini del giorno dovrebbero essere discussi nel prossimo consiglio comunale di giovedì 30 agosto. La scottante storia di Rimateria non sembra quindi avere fine. Tutt’altro. Nel primo odg viene chiesto un referendum consuntivo «in merito alla necessità di avviare un percorso partecipativo di trasparenza sul piano di sviluppo di Rimateria. Nel secondo si va un po’ più sullo specifico, sempre con la richiesta di indire un referendum consuntivo sull’ingresso dei privati in Rimateria. E questo secondo punto appare più delicato per la giunta Giuliani rispetto al primo. Le motivazioni della richiesta dei due referendum hanno un incipit: quali vantaggi avrebbe il territorio di Piombino ad ospitare una discarica da 2,5 milioni di metri cubi di speciali dentro le logiche di mercato? Questo chiedono i gruppi di opposizione al Pd in consiglio comunale. Il percorso di Rimateria doveva essere diverso, e riguardare il territorio e il suo risanamento. Ma così non è - secondo le liste - e «poteva sanare l’azienda e rilanciarla sotto il profilo strategico dandogli un futuro occupazionale ed economico». Poi il passaggio successivo, con una richiesta di Via alla Regione per una discarica da 2,5 milioni di metri cubi di speciali completamente scollegata dagli Accordi di Programma.

L’altro quesito referendario attiene l’ingresso di privati in Rimateria. «Salta agli occhi l’eccessiva tempestività che caratterizza l’operazione di privatizzazione nel momento in cui sono previsti lauti guadagni». Insomma, secondo i gruppi delle opposizioni, quando la società è pubblica si fanno debiti, quando si guadagna diventa a maggioranza privata. Una svolta che a molti non piace. Secondo le minoranze non c’è un interesse generale in tutto questo, con la privatizzazione di un’azienda partecipata del Comune che intende importare per anni rifiuti speciali sul territorio della Val di Cornia, «con la scusa di un’operazione di messa in sicurezza della Ll53 che non spetta nemmeno a Rimateria, ma ha responsabili con nomi e cognomi». —

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