Il Tirreno

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Sindacati in fibrillazione per le voci di altri tagli dei costi

V.P.
Sindacati in fibrillazione per le voci di altri tagli dei costi

La riduzione riguarderebbe anche le spese per il personale Fim, Fiom e Uilm convocano il consiglio di fabbrica per domani

13 gennaio 2019
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PIOMBINO. Un programma di riduzione dei costi che includerebbe il personale. Se ne parla in Aferpi in queste ore, dopo il rientro da un viaggio in India dei vertici locali.

Conseguente preoccupazione tra i sindacati e tra i lavoratori. Fim, Fiom e Uilm hanno convocato la riunione del consiglio di fabbrica per domani pomeriggio e chiesto un incontro urgente alla direzione. La quale, secondo alcune fonti, avrebbe informato i capireparto su quelle che andrebbero oltre le direttive generiche. I sindacati dicono di voler fugare al più presto le fibrillazioni che arrivano mentre da altri fronti ci sono novità meno inquietanti.

Per domani risulta confermata la ripartenza del treno rotaie. Il treno a barre dovrebbe riprendere la marcia lunedì 21 e il vergella il 28. Un intervallo di una settimana tra ciascuno che in quest’ultimo caso potrebbe essere più breve.

Le indiscrezioni sulla possibilità di tagli ai costi arriva nella fase in cui sono state chiamate per la visita medica le prime persone da far ruotare sui reparti da domani e altre per mettere in piedi una quarta squadra al treno rotaie in modo da aumentare i turni. Per tutti, una cinquantina, in settimana sono stati organizzati corsi in aula.

Restano sullo sfondo elementi che vanno oltre la contingenza. In questi giorni é partita dai sindacati la richiesta di un incontro al Mise per una prima verifica del piano industriale a sei mesi dalla vendita dello stabilimento a Jsw. Incontro in cui si ritiene necessaria la presenza dei massimi vertici istituzionali e della proprietà.

Da un lato si apprezza un certo dinamismo iniziale. Dall’altro c’é la consapevolezza che questo sarà l’anno in cui le intenzioni dichiarate nelle linee guida del piano industriale dovrebbero essere portate a compimento.

I sindacati non sembrano decisi a fermarsi al simbolismo delle tre linee di produzione, - rotaie, vergella e barre - che si troveranno a febbraio brevemente a laminare in contemporanea. Parlano di un consolidamento per il quale é necessario recuperare quote di mercato perso, anticipando gli investimenti. «In particolare la costruzione del primo forno elettrico - dicono - per alimentare le linee avviate e chiudere il cerchio, rendendo maggiormente competitivi i prodotti con un'adeguata certificazione del ciclo».

Altro tema da sottoporre al ministero, attraverso un accordo quadro che codifichi tutti gli elementi, quello delle demolizioni e degli smantellamenti che, stando al piano industriale, occuperà gran parte dell’anno.

Fim, Fiom e Uilm sottolineano la delicatezza estrema degli interventi. Per questo sollecitano una progettazione e una attuazione affidate ad imprese altamente specializzate, prevedendo comunque ricadute sull’occupazione dell’indotto, falcidiato, e sui lavoratori diretti che da anni non mettono piede in fabbrica. Altrettanto importante é definita la garanzia di sicurezza anche ambientale. —

V.P.



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