Il Tirreno

Mani in area, chiappe al vento e un’espulsione assurda

Per essere solo la prima della stagione il Magona ha detto tante cose. E ha offerto due partite al prezzo di una: quella del primo tempo, dove un signor Piombino ha ribaltato pronostici e attese...

03 settembre 2018
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Per essere solo la prima della stagione il Magona ha detto tante cose. E ha offerto due partite al prezzo di una: quella del primo tempo, dove un signor Piombino ha ribaltato pronostici e attese chiudendo in vantaggio, e quella del secondo dove il Grosseto ha mostrato i muscoli e la terna arbitrale ha mostrato i propri limiti. Ecco, una delle cose che ci ha detto il Magona è che la musica rispetto all’anno scorso non è cambiata. «Li mandano tutti qui» protestavano i tifosi nerazzurri riferendosi al direttore di gara e agli assistenti. Non è per gettare la croce addosso agli arbitri ma su un rigore dubbio (su Petrone) puoi sorvolare, un rigore solare (fallo di mano in area grossetana) puoi anche non vederlo, così come puoi non vedere il nervosissimo numero 8 biancorosso Raito mentre battibecca con i tifosi e, a gioco fermo, mostra le chiappe alla gradinata e al guardalinee. Ma un intervento come quello del neoentrato D’Angina non lo puoi sanzionare con un rosso diretto.

Mani, chiappe ed espulsione: tutto nella ripresa, sul risultato di 1-1. A quel punto, con il Piombino fisicamente spompato, per il Grosseto è stato più semplice portarsi sul 2-1 e addirittura sul 3-1. Peccato, perché sarebbe stato bello lasciar giocare queste due belle squadre ad armi pari. Pazienza.

Comunque, sconfitta a parte, questo Piombino ha dato segnali più che positivi in vista del campionato. Parliamoci chiaro: alla vigilia, con una rifondazione quasi totale, con l’arrivo in prova di 145 barra 146 giocatori da tutta Italia, dall’estero e da tre pianeti, i dubbi erano molti. Invece la selezione ha funzionato e una squadra c’è. Guardiamo dunque il lato positivo, un’altra cosa che ci ha detto il vecchio Magona: il nuovo Piombino è già un team anche se in rodaggio, c’è bisogno di lavorare e di smaltire la preparazione ma il gruppo è bello compatto e si intravede una prima identità. Riitano sta lavorando bene. Tra i giocatori nuovi, molti sono interessanti. Petrone non ha segnato ma là davanti si muove come una tigre, nasconde il pallone e fa salire i compagni. Il portiere Giacobbe ha fatto un paio di parate da urlo e non ha colpe sui gol. Copponi ha grinta e fiato. Tra la “vecchia guardia”, Catalano continua a fare il brasiliano, i Rocchiccioli sono l’anima di questa squadra (e Tommy, capitan Rock, è sempre più una garanzia), Quarta è infaticabile, Buselli non è più una scoperta ma una preziosa conferma e poi c’è lui, il rientrato Poggi, che quando è in forma può fare impazzire chiunque.

Il Magona ci ha detto anche altro: che bisogna far presto sul fronte dell’agibilità, che non bisogna mollare, che non si possono ficcare i tifosi ospiti laggiù al Magonello. Ma ha detto anche che è vivo, rinato grazie al comitato #stadioxtutti. E che non vede l’ora di tornare a essere lo stadio dell’orgoglio, del vanto nerazzurro.

A proposito di nerazzurro: per il debutto non sarebbe stato male giocare con la prima maglia. Vabbè, sarà per la prossima.



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