Il Tirreno

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"Ospitalità al Dalai Lama? Stop al gemellaggio": la ritorsione della città cinese contro Pisa

"Ospitalità al Dalai Lama? Stop al gemellaggio": la ritorsione della città cinese contro Pisa

Hangzhou sospende momentaneamente il gemellaggio con la città della Torre. Motivo? L’accoglienza del maestro tibetano a fine settembre. Filippeschi: "Ma per noi si è trattato di accogliere, non un capo politico ma un leader spirituale"

10 ottobre 2017
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PISA. Stop al gemellaggio, almeno finché i rapporti di amicizia non si ricomporranno. Pisa è un’ospite sgradita a Hangzhou. La città a sud est della Cina ha «sospeso» i rapporti di amicizia con il Comune dopo la visita del Dalai Lama nella città della Torre. Lo ha comunicato il sindaco Marco Filippeschi all'apertura della seduta del consiglio comunale. «È un atto ritorsivo per aver dato accoglienza al Dalai Lama, ma non agiremo con un atto dello stesso segno. Noi riteniamo di avere la libertà di ospitare anche un’autorità religiosa della statura della guida spirituale tibetana. Ne avevo parlato col console proprio prima che arrivasse a Pisa, ma voglio chiarire che verso la Repubblica popolare nutriamo sentimenti di stima e amicizia»

Il primo cittadino avrebbe dovuto partire per l'Oriente proprio fra pochi giorni con una delegazione pisana per partecipare alla sesta edizione del vertice Internazionale dei Sindaci delle Città Gemelle a Hangzhou, città con cui Pisa è gemellata dal 2008. L'evento, in programma dal 18 al 22 ottobre, avrebbe consentito a Comune, università e rappresentanti degli industriali pisani di stringere nuove relazioni e cogliere nuove opportunità di scambio con aziende o istituti di ricerca cinesi. Proprio per preparare il campo, ad aprile scorso a Pisa era arrivata una delegazione di Hangzhou. 

Durante il vertice delle Città Gemelle si discuterà di commercio elettronico: la conferenza sarà organizzata da Alibaba, una delle più importanti aziende del mondo nel campo del e-commerce che ha sede ad Hangzhou; la multinazionale vanterebbe vendite superiori a quelle combinate di eBay e Amazon. Il no dei cinesi raffredda i rapporti diplomatici con Pisa ma anche con l'Italia, dato che la guida spirituale dei buddhisti tibetani a settembre aveva toccato molte città del Paese nel suo viaggio italiano. Fra queste anche Firenze, dove le contestazioni della comunità cinese toscana si sentirono di più. 

 

 

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