Il Tirreno

Pisa

In lista per Pisa, autonomia dal Pd: la tentazione c’è

In lista per Pisa, autonomia dal Pd: la tentazione c’è

La lista civica chiede ai democratici di fare chiarezza su candidati ed alleati Venerdì prossimo dibattito con Federico Pizzarotti, sindaco di Parma

25 ottobre 2017
3 MINUTI DI LETTURA





PISA. «Avanti in autonomia». A tre mesi di distanza, “In lista per Pisa” rilancia con forza il suo messaggio. Destinatario: il Partito democratico. Un aut aut più che una decisione presa. Ma la corda è tirata e conviene ricordare che la lista civica è (sarebbe) l’unico alleato rimasto al Pd alla luce delle oscillazioni di Mdp (riallacciare i rapporti con i dem o andare a sinistra? ) e della scelta di autonomia già presa dai Riformisti dentro il Patto Civico. «Chiediamo chiarezza quanto prima sulle loro intenzioni circa la composizione dell’alleanza con cui presentarsi alle elezioni e chi la rappresenterà: non possiamo rimanere a disposizione all’infinito», era e resta la sostanza del messaggio al Pd.

Un primo termine era stato dato per la fine dell’estate, poi spostato in avanti visto che, rispetto alle prime indicazioni, sembra slittata tra maggio e giugno prossimi la data delle elezioni comunali. Ma ora la richiesta torna d’attualità. Anche perché sta per concludersi il lavoro dei saggi dem, coordinato dal deputato Ermete Realacci. «Ma davvero ci potrebbe essere un’auto-nomina?», s’interrogano nella lista civica, tra tante perplessità, di fronte alla voce di Realacci candidato sindaco. Al proposito, Paolo Fontanelli ha raccontato di avere incontrato di recente Realacci a Montecitorio e di avergli chiesto lumi: «Cosa mi ha risposto? È scappato subito», sorride Fontanelli. Dunque, la prospettiva per “In lista per Pisa” potrebbe essere quella di presentare un proprio candidato. Ma la discussione nella lista civica è apertissima. Da una parte, una convinzione: «Da quindici anni esprimiamo in città la vera essenza di esperienza civica e di questo dobbiamo continuare a rispondere ai nostri sostenitori». Nel 2013 la lista ha preso il 7% ottenendo il vicesindaco (Paolo Ghezzi) e due consiglieri (Rita Mariotti e Giuseppe Ventura). Una lista fuori dalla coalizione non potrebbe avere chance di vittoria o ballottaggio. «Ma rischia anche il Pd senza di noi», è dall’altra parte la seconda convinzione che esce dal dibattito dentro la lista. E così torna la voglia di dialogo. Ma poi, con quali altri alleati? La lista non ha ancora dimenticato le dimissioni dalla giunta di Dario Danti e dunque il dialogo con Campo progressista è in salita. Non più agevole il confronto, pur avviato, con Articolo Uno-Mdp soprattutto se il movimento guarda a sinistra, ovvero «a quelli che dicono no a tutto: come si potrebbe governare insieme la città dentro una visione unica di sviluppo?».

Tra punti esclamativi e punti interrogativi, “In lista per Pisa” segue comunque la sua strada ed apre il dibattito venerdì, alla biblioteca dei Cappuccini (ore 18), con un incontro sul ruolo del civismo nel governo delle comunità locali. Ghezzi si confronterà con Federico Pizzarotti, a giugno rieletto sindaco di Parma. Un’affermazione la sua tutta civica cominciata dopo essere uscito dal Movimento 5 Stelle.

Francesco Loi

©RIPRODUZIONE RISERVATA.
Primo piano
Nottate agitate

Entrano, picchiano e distruggono, in Versilia la banda dei locali semina violenza: i raid e come agisce il branco

di Donatella Francesconi