Il Tirreno

Pisa

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«Via la teoria gender dalle scuole»

di Sharon Braithwaite
«Via la teoria gender dalle scuole»

Proteste contro il progetto educativo anti discriminazioni di genere

20 dicembre 2017
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PISA. «Chi sono i responsabili e quali sono i contenuti dei piani dell’offerta formativa (Pof) nelle scuole di competenza comunale? I genitori sono stati informati? Lo abbiamo chiesto con due interrogazioni a novembre ma non ci è stata data ancora risposta. Sappiamo che in un istituto scolastico pisano è in corso un progetto per la diffusione delle teorie “gender” e alcuni genitori si sono lamentati».

Il gruppo consiliare Noi Adesso Pisa- Fratelli d’Italia attacca la giunta e la maggioranza in consiglio comunale, facendo proprie le segnalazioni del comitato “famiglia, scuola, educazione” di Pisa. «Abbiamo chiesto chiarimenti sui progetti di formazione sulle materie antidiscriminatorie e sugli interventi di sensibilizzazione per la decostruzione degli stereotipi di genere nelle scuole pisane – spiega il consigliere Filippo Bedini (Nap-Fdi-An) - Attendiamo una risposta in consiglio, dove giovedì scorso è stata approvata una mozione urgente di Una città in comune e votata dal Pd e dagli altri gruppi di maggioranza, per reagire alle “provocazioni” delle sentinelle in piedi e del comitato famiglia. È un atto che va contro le linee guida del Miur e i consiglieri cattolici dovrebbero vergognarsi di averlo votato». La mozione a cui si riferisce il consigliere di opposizione sostiene il progetto finanziato dalla Regione e dalla Sds, «contrasto agli stereotipi di genere e promozione di un’equa suddivisione dei lavori domestici». Bedini sottolinea che «secondo il Ministero, tra i diritti e i doveri e tra le conoscenze da trasmettere non rientrano né le ideologie gender né l’insegnamento di pratiche estranee al mondo educativo». Noi Adesso Pisa-Fdi chiede a gran voce la sospensione nelle scuole di Pisa del suddetto progetto formativo e l’adozione del modulo standard del consenso informato preventivo. «Vogliamo evitare che si ripetano incresciosi episodi in cui, dietro il nobile intento di superare ogni forma di discriminazione, si è in realtà introdotta una forma di indottrinamento ideologico, basata sui principi di indifferentismo sessuale propri della teoria gender, senza che i genitori e gli studenti ne fossero stati informati a dovere». Aldo Ciampi, referente del comitato “famiglia, scuola, educazione” nato spontaneamente due anni fa e che unisce decine di genitori, afferma: «non siamo persone impegnate politicamente, non stiamo facendo nessuna campagna, vogliamo solo far valere le posizioni dei genitori. Rispettiamo ogni orientamento, ma vogliamo che le teorie gender non entrino nelle scuole, salvo consenso espresso e informazioni sui contenuti e sui responsabili del progetto. Abbiamo ricevuto diverse lamentele di genitori sull’istituto comprensorio “Fucini” dove il progetto è stato avviato senza che venisse fatta una dovuta informazione».

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