Il Tirreno

Pisa

Prove di dialogo a sinistra contro l’avanzata leghista

Prove di dialogo a sinistra contro l’avanzata leghista

Primi contatti tra Pd e LeU, ma c’è chi guarda a M5S. Candidato sindaco: Serfogli resta in pole

11 marzo 2018
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PISA. Prove di dialogo a sinistra. Per il momento solo accennate. Ma sono porte, quelle del Pd da una parte e di Liberi e Uguali (parzialmente) dall’altra, che non si chiudono. A maggior ragione dopo il risultato delle elezioni politiche. Deludente su entrambi i fronti. E al contrario trionfale per il centrodestra a trazione leghista. Quasi 150 persone venerdì sera nell’auditorium della Sesta Porta per l’assemblea provinciale di LeU, rappresentata in tutte le sue componenti. Mentre il Pd ha avuto più confronti, sia interni che con gli alleati attuali (senza Mdp come parte di LeU). Diciamo subito che potrebbe servire una settimana di tempo, su entrambi i versanti, per dare una connotazione più precisa a mosse e scelte di queste ore.

Quelli di LeU, nella trasversalità delle sue componenti, hanno deciso anzitutto di proseguire l’esperienza iniziata con le politiche. Fortissime preoccupazioni per il risultato ottenuto dalla Lega anche in ambito locale, considerato che la campagna elettorale per le amministrative è ormai alle porte. «Il rischio di una città che va al centrodestra è reale, occorre trovare un modo per evitarlo», una delle principali riflessioni uscite dall’assemblea. Nei prossimi giorni LeU riunirà il gruppo dirigente. Metterà sul tavolo tutte queste considerazioni e da qui usciranno le linee guida del dialogo con il Pd: se aprire ed a quali condizioni. «È tutto possibile», l’altro messaggio che esce dalla Sesta Porta. Anche perché in Sinistra Italiana c’è chi guarda soprattutto in direzione M5S. Mentre altri, in particolare in Mdp, si aspettano segnali di un certo tipo dai democratici. Ad esempio, «un nome del candidato sindaco che evidenzi la discontinuità» rispetto all’attuale amministrazione, s’intende.

Anche nel Pd si ragiona sulle mosse da compiere. C’è stato un confronto tra i dirigenti del partito e coloro che potrebbero essere i candidabili per il post-Filippeschi, ovvero gli assessori Andrea Serfogli, Andrea Ferrante ed Ylenia Zambito, più Giuseppe Sardu, presidente di Acque Spa. Tra questi quello con le maggiori possibilità resta Serfogli, avendo l’appoggio interno del sindaco Marco Filippeschi e, soprattutto, delle liste civiche dell’attuale maggioranza a Palazzo Gambacorti (In lista per Pisa e Riformisti). Il Pd è intenzionato a portare un solo nome, tra questi, al tavolo di confronto con gli alleati. Anche a LeU. «Senza mettere veti e senza subirne», si dice in via Fratti, dove si punta ad allargare la coalizione. Dialogo aperto, dunque. Anche a nomi civici che potrebbero venire dagli alleati. Gira un’ipotesi, quella di Domenico Laforenza, presidente dell’area Cnr. Un profilo, espressione di una parte della città la cui immagine va oltre i confini locali, che potrebbe avere le caratteristiche per unire il centrosinistra uscendo dagli schemi tradizionali. Al momento sarebbe semplicemente un’idea da qualcuno gettata sul tavolo, senza ancora contatti con Laforenza.

Francesco Loi

©RIPRODUZIONE RISERVATA.

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