Il Tirreno

Pisa

Pd, un altro passo a sinistra Le liste civiche: primarie

Pd, un altro passo a sinistra Le liste civiche: primarie

L’assemblea comunale vota l’allargamento “cancellando” la candidatura di Serfogli Liberi e Uguali si divide ancora: solo Articolo Uno-Mdp al tavolo con i democratici

28 marzo 2018
3 MINUTI DI LETTURA





PISA. Un po’ per non dividersi ulteriormente aumentando le tensioni. Un po’ perché nessuno aveva i numeri per imporre niente. Così l’assemblea comunale del Partito democratico si è conclusa con un altro rinvio. I democratici si rivedranno domani sera per vedere se riescono a stringere su candidato sindaco e coalizione. L’altra sera, la maggioranza del partito, quella che guarda all’alleanza ampia a sinistra, non aveva i tre quinti dei voti per accelerare sul nome del candidato sindaco Domenico Laforenza. Dall’altra parte, i sostenitori della candidatura di Andrea Serfogli non avevano la maggioranza semplice per far passare primarie e relativo regolamento. In una parola: stallo.

Chi vuol vedere il bicchiere mezzo pieno invita a leggere il documento approvato all’unanimità (ma senza il voto dei serfogliani e non è un dettaglio). «L’assemblea comunale del Pd di Pisa - si legge nel documento - condivide l’indicazione espressa dai livelli nazionale, regionale e provinciale del partito a costruire per le imminenti elezioni amministrative una coalizione programmatica ampia che unisca il centrosinistra per dare alla città un governo progressista e riformista come nelle sue tradizioni». Per questa ragione lo sforzo è ad unire «le forze che compongono l’attuale maggioranza al governo della città», dunque Mdp, In lista per Pisa, Riformisti, più Civica Popolare.

L’assemblea «auspica inoltre che tale alleanza possa ulteriormente estendersi al Partito Socialista e alle altre forze della sinistra candidatesi alle recenti elezioni politiche dietro il cartello Liberi e Uguali». È stato quindi dato mandato ai segretari comunale e provinciale, oltre che ad una delegazione del partito, «di definire entro il 29 marzo le ipotesi di piattaforma programmatica e di candidatura a sindaco». Il mandato comprende «la possibilità di verificare nella coalizione eventuali primarie e relativo regolamento».

Il punto principale è che, rispetto al documento approvato dalla precedente assemblea comunale, è stato cancellato qualsiasi riferimento all’eventualità di candidare Serfogli. Ma dalla teoria alla pratica non è tutto così semplice. Perché, nonostante l’invito a fare un passo indietro arrivato dal partito nazionale, l’assessore Serfogli anche ieri ha ribadito di voler andare avanti con la richiesta delle primarie di coalizione, come da statuto.

Una posizione confermata anche dagli alleati che sostengono la coalizione. «Non ci spostiamo di una virgola: primarie e sostegno a Serfogli». Anzi, in un confronto tra In lista per Pisa, Riformisti e Dario Danti si è ipotizzato di svolgere in ogni caso, il 15 aprile, le primarie delle liste civiche. E chissà che il nome non possa essere anche quello di Serfogli, oltre a Danti, come legittimazione della sua candidatura civica. Un segnale forte al Pd.

I dirigenti democratici stanno comunque cercando una via d’uscita lungo la linea dell’unità. Non è facile, come sarebbe dimostrato dalle indiscrezioni di messaggi rivolti sia ad Ermete Realacci che a Maria Chiara Carrozza per verificare una loro disponibilità a candidarsi di fronte a questa complessa situazione. Ma in entrambi i casi la risposta sarebbe stata negativa. Oggi è in arrivo in città uno dei reggenti regionali del partito, Matteo Biffoni, sindaco di Prato.

Nel frattempo, ieri sera, lunga assemblea provinciale di Liberi e Uguali con Paolo Fontanelli e Nicola Fratoianni. All’ordine del giorno il ringraziamento agli elettori per il sostegno alle politiche. Riguardo alle amministrative, il dialogo con il Pd sembra essere ristretto ad Articolo Uno-Mdp. Possibile ha già aderito al cartello “Diritti in comune” della sinistra radicale. Stessa scelta ormai per Sinistra Italiana.

Francesco Loi

©RIPRODUZIONE RISERVATA.

Primo piano
Il caso

Firenze, lettere minatorie ad Annalisa Savino, la preside antifascista: la procura ha aperto un fascicolo