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Pisa

Pd, primarie il 29. Ma la partita è aperta

Pd, primarie il 29. Ma la partita è aperta

Matteo Biffoni incaricato di coordinare l’assemblea comunale. In corso un nuovo tentativo su un nome condiviso

10 aprile 2018
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PISA. Un passo avanti verso le primarie. O forse ancora no. Di sicuro un calendario serrato. Tempo di qui a venerdì, giorno più probabile della nuova assemblea comunale del Pd, per trovare un candidato sindaco sostenuto dai tre quinti dei delegati. In caso contrario, indizione di primarie entro il 29 aprile. Dunque, chi spera nelle consultazioni ai gazebo, anzitutto i sostenitori di Andrea Serfogli, può essere soddisfatto: l’eventualità delle primarie torna ad essere espressamente indicata in un documento della segreteria nazionale del Pd, a firma del responsabile enti locali Matteo Ricci.

Ma restano carte da giocare anche a chi ancora cerca un candidato diverso da Serfogli, ma condivisibile anche dallo stesso Serfogli, in grado di unire la coalizione dalla sinistra di Paolo Fontanelli (Mdp) fino ai moderati di Civica Popolare. Anche se il tempo stringe.

Il Pd nazionale, che si dichiara «preoccupato» per l’evolversi della situazione pisana, dopo la conferma delle dimissioni del segretario comunale Giovanni Viale, ha deciso di nominare Matteo Biffoni (già delegato a seguire Pisa per il nazionale) per coordinare l’assemblea comunale che dovrà tenersi entro venerdì 13 aprile. Quella data è anche il confine per tentare ogni mossa utile per arrivare ad una candidatura unitaria del centrosinistra pisano. Evidente come il Pd nazionale consideri questa la soluzione più gradita, «la strada maestra - secondo Ricci - da perseguire fino in fondo».

Oggi Biffoni dovrebbe incontrare le liste civiche, che ribadiranno la loro posizione: in coalizione solo facendo le primarie. Ricci comunque lo dice espressamente: «Se entro il giorno di convocazione dell’assemblea comunale non sarà trovata una soluzione unitaria, l’assemblea dovrà convocare elezioni primarie per scegliere il candidato entro domenica 29 aprile 2018». In pratica, viene esclusa ogni ulteriore possibilità di bocciatura del regolamento, come accaduto nell’assemblea di sabato scorso, per evitare il ricorso alle consultazioni nei gazebo. Peraltro non viene specificato se le primarie sarebbero di partito o di coalizione. Lo statuto dice, in prima battuta, di coalizione. «Bisogna vedere se la coalizione c’è e qual è», dice un esponente dei democratici.

Cosa può succedere a questo punto? La domanda, anzi le domande, di fatto diventano: quale altro nome può essere proposto con una forza tale da raggiungere il quorum dei tre quinti su 133 delegati? Quanti voti mancano per raggiungere il quorum (si dice una decina o poco più)? Ma si vuole arrivare a contarsi e tirare ancora la corda? E poi: esiste davvero, in extremis, un nome che possa unire l’intera coalizione? E se fosse Serfogli ad essere proposto e raccogliere i tre quinti evitando le primarie?

Il popolo delle primarie (serfogliani più liste civiche) si è riunito di nuovo ieri alle Officine Garibaldi. La data del 29 aprile per aprire i gazebo diventa un obiettivo.

Francesco Loi

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