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I tre nodi Pd: segretario, leader in consiglio e nome del gruppo

FRANCESCO LOI
I tre nodi Pd: segretario, leader in consiglio e nome del gruppo

Lunedì l’assemblea cittadina, Ferrante e Depresbiteris in corsa per il dopo Viale Dibattito sul capogruppo a Palazzo Gambacorti: Serfogli o Pizzanelli, poi Biondi

12 luglio 2018
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PISA. Il nuovo segretario dell’unione comunale. Il capogruppo in consiglio comunale. Anche il nome del gruppo consiliare. La ripartenza del Pd dopo la sconfitta elettorale passa dallo scioglimento di questi tre nodi. Se i primi due sembrano quelli più importanti, anche il terzo, quello del nome del gruppo, non è poi così indifferente: ne discende la visione dei futuri rapporti nel centrosinistra in città, chiamando in causa sia le dinamiche/diatribe (pro Andrea Serfogli ed anti Serfogli) che hanno preceduto la scelta del candidato sindaco, sia i rapporti con la sinistra rappresentata soprattutto dai fuoriusciti di Articolo Uno-Mdp. Tutto si deciderà alla vigilia del primo consiglio comunale, ovvero lunedì 16 quando verrà riunita l’assemblea comunale.

Chi prenderà il posto del dimissionario Giovanni Viale? Un nome già uscito è quello dell’ex assessore Andrea Ferrante. Una scelta sostenuta in particolare da chi non avrebbe candidato a sindaco Serfogli guardando alla proposta di Mdp-Fontanelli di cambiamento, anche se il profilo di Ferrante è quello di uno stimato esponente dem che è già stato segretario cittadino del Pd.

Dall’altra parte non ci sarebbe ancora una candidatura ben individuata, sebbene giri il nome dell’avvocato Biagio Depresbiteris, responsabile del circolo di Porta a Mare, considerato vicino a Serfogli. Un profilo nuovo, se confermato, per una parte additata di essere simbolo della continuità con l’amministrazione Filippeschi.

Anche gli altri nodi da sciogliere vanno di conseguenza. Ad esempio, quello del nome del gruppo consiliare. Almeno quattro consiglieri su sette sono per la denominazione classifica (gruppo consiliare del Partito democratico) e contrari a quella “Pisa democratica 2023” che Serfogli aveva proposto subito dopo il verdetto del ballottaggio, per richiamare il progetto politico che aveva caratterizzato la sua campagna elettorale e sottolineare il ruolo del civismo e delle liste che avevano sostenuto la sua candidatura.

Non da meno la scelta del capogruppo, che potrebbe essere più semplice del previsto, ma anche finire per intrecciarsi con le altre questioni aperte. L’ipotesi prevalente sembra quella di cominciare con una figura di esperienza e poi virare dopo un po’ di tempo su uno dei giovani (Marco Biondi, Benedetta Di Gaddo, Matteo Trapani), che in effetti sono quello usciti dalla tornata elettorale con il maggior numero di consensi personali. Ma chi sarebbe la figura di esperienza? In teoria dovrebbe toccare a Serfogli in quanto candidato sindaco, però c’è chi preferirebbe Giuliano Pizzanelli, che poi era il candidato sindaco (sostenuto da renziani e sinistra dem) concorrente dell’ex assessore bocciato per appena due voti dall’assemblea. Almeno sul nome di Biondi, ingegnere, come giovane da lanciare non sembrano esserci dubbi. —

FRANCESCO LOI. BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI.

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