Il Tirreno

Pisa

tragedia in largo ciro menotti 

Muore in strada militante di Lotta continua

Stefano Taglione
Muore in strada militante di Lotta continua

Clemente Manenti stava tornando a casa quando è rimasto vittima di un malore. Ex professore, era amico di Adriano Sofri

24 agosto 2018
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PISA

È morto stroncato da un malore in largo Ciro Menotti, mentre stava tornando a casa da solo. Tragedia in centro, dove alle 15 di ieri ha perso la vita Clemente Manenti, 77 anni, storico esponente di Lotta continua. L’anziano – scrittore ed ex insegnante, con una scuola di lingue a Berlino – stava camminando verso la sua abitazione, in via Giuseppe Vernaccini, quando è morto, con ogni probabilità per cause naturali.

Immediati i soccorsi dei passanti, che hanno subito tentato di rianimarlo con massaggio cardiaco e respirazione bocca a bocca. Gli agenti della polizia di Stato, passando in auto, si sono subito fermati avvertendo il 118 e cercando di riportare in vita l’anziano, originario di Agrigento, in Sicilia. Purtroppo, nonostante a un certo punto le sue condizioni di salute sembravano dare un piccolo segno di miglioramento, l’uomo è morto circondato dai soccorritori della Misericordia di Pisa, che hanno tentato l’impossibile per strapparlo alla morte.

In lacrime una delle agenti che della questura, che gridando in mezzo alla folla ha più volte sollecitato l’arrivo dell’ambulanza. La donna, visibilmente scossa, è stata rincuorata da alcune persone che assistevano ai soccorsi, effettuati anche con l’ausilio di un defibrillatore, purtroppo inutilmente.

«Era da solo, è crollato a terra con le braccia in avanti, sotto i portici – racconta una venditrice ambulante straniera, titolare di una bancarella proprio nella piazza – Era un signore che vedevamo spesso camminare, un habitué della zona». Manenti, in effetti, abitava a poche centinaia di metri dal luogo dove ha perso la vita. Stava tornando proprio lì, vicino al cinema Odeon, nel momento più caldo della giornata. È per questo che il suo cuore potrebbe non aver retto.

L’insegnante – anche traduttore e giornalista freelance, «un nomade fra l’Italia e la Germania», come lo definivano gli amici – era molto conosciuto a Pisa e durante la militanza in Lotta continua ha stretto legami ed è rimasto amico con Adriano Sofri, il quale lo considerava una delle migliori penne d’Europa. Suo, infatti, il libro “Ungheria 1956 - Il cardinale e il suo custode”, edito da Sellerio editore. Il volume, nel 2007, fu presentato sia a Pisa, che a Livorno.

Manenti, nei primi anni Settanta, veniva definito il «ministro degli Esteri di Lotta continua» ed è stato amico del pacifista Alex Langer, come lui militante di Lotta continua, ex direttore dell’omonimo quotidiano e fra i fondatori dei Verdi, per i quali è stato eurodeputato. La notizia del decesso del 77enne si è subito diffusa in città. Il pubblico ministero ha disposto subito la rimozione della salma, presa in consegna dalle onoranze funebri della Pubblica assistenza. La polizia non ha dubbi: la morte è avvenuta per cause naturali. —



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