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Monte Serra: il Governo nega il Fondo di calamità a Calci

Stefano Taglione
La devastazione su Monte Serra (foto Fabio Muzzi)
La devastazione su Monte Serra (foto Fabio Muzzi)

Il ministero: «L’incendio non è un evento atmosferico». Almeno 12 milioni di danni, ma si valutano solo interventi compensativi

04 ottobre 2018
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CALCI. Niente fondo di calamità per l’agricoltura, solo interventi compensativi. Nonostante la visita lampo del ministro delle Politiche agricole, Gian Marco Centinaio, dal Governo non arrivano deroghe dopo il terribile incendio del Monte Serra. Almeno per il momento. È quanto emerso ieri in Parlamento nell’interrogazione delle deputate Maria Chiara Gadda (Pd) e Chiara Gagnarli (M5s).

Il Governo, in pratica, ha bocciato l’utilizzo del Fondo di solidarietà nazionale perché «la vigente normativa – si legge nella risposta del ministero – prevede che gli interventi compensativi del Fondo possano essere attivati solo nel caso di danni conseguenti ad avversità atmosferiche assimilabili a calamità naturali, fattispecie a cui non appartengono gli incendi». Il Governo, bocciando quindi il ricorso alle risorse straordinarie, scrive genericamente di voler «valutare la possibilità di consentire l’attivazione in via del tutto eccezionale degli interventi compensativi a ristoro della produzione perduta, nei limiti e alle condizioni stabilite dalla normativa europea in materia di aiuti di Stato all’agricoltura».

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Resta in ballo – come prospettato la settimana scorsa dal ministro dell’Ambiente, Sergio Costa – il riconoscimento dello stato di emergenza nazionale, oltre a quello regionale, già dichiarato dal presidente Enrico Rossi. Anche se per ora, da Roma, soldi freschi non ne arrivano. «L’apertura del Governo alla possibilità di attivare in via del tutto eccezionale interventi compensativi e di ristoro della produzione perduta – commenta la vicepresidente della Commissione agricoltura della Camera, la deputata Pd Susanna Cenni, martedì 2 ottobre in visita a Calci – è un segnale che accogliamo positivamente. Sappiamo bene che le norme sul fondo di solidarietà hanno regole molto restrittive, ma è anche vero che siamo in presenza di un evento assolutamente straordinario per gravità. Il Governo non deluda le imprese: serve il massimo coordinamento con Regione e Comuni che già stanno facendo enormi sforzi».

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Nel frattempo il sindaco di Calci, Massimiliano Ghimenti, ha stimato i danni in 10 milioni 308mila euro, a cui vanno aggiunti quelli della Provincia, per un totale di circa 12 milioni. Solo tre milioni 100mila euro sono i soldi che serviranno per rimettere in sesto «le case distrutte, danneggiate o parzialmente inagibili», conferma il primo cittadino, mentre la fetta più corposa – sei milioni 900mila euro – rappresentano i danni patiti dall’agricoltura. Altri 80mila euro sono i mancati incassi dei due ristoranti sul Serra, uno chiuso e l’altro raggiungibile solo da Buti. Ammontano infine a 228mila euro i danni agli impianti e alle strutture pubbliche che non possono essere risistemate grazie al milione mezzo di euro stanziato dalla Regione, dedicato alla bonifica dei terreni e, in parte, per riaprire la strada del Monte Serra.

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Le aziende agricole, in ogni caso, hanno tempo fino al 19 ottobre per segnalare i danni sul portale regionale di Artea, l’Agenzia regionale toscana per le erogazioni in agricoltura. «Possono inviare le richieste sia gli imprenditori, sia i proprietari dei singoli terreni – sottolinea Ghimenti – ed è importante che lo facciano correttamente, perché altrimenti poi rischia di essere troppo tardi. Si possono segnalare danni ad annessi agricoli, attrezzi, macchinari o piante». Per il resto – ad esempio la mancata produzione delle olive – la Confederazione italiana agricoltori invita tutti coloro che in passato hanno stipulato un’assicurazione a contattare il proprio perito, «perché sarà possibile ottenere un rimborso», spiega il presidente nazionale della Cia, Dino Scanavino.

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