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Il presepe di S. Romano ricorda le vittime del viadotto Morandi

Il presepe di S. Romano ricorda le vittime del viadotto Morandi

I volontari hanno voluto inserire un ponte spezzato in due. «Vicenda emblematica, simbolo della disfatta del Paese». Il Comitato Palio accende il Natale con la mostra delle capannucce

09 dicembre 2018
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SAN ROMANO. La scena si incontra a pochi passi dalle mura di Gerusalemme, lungo una strada che dalla città scende alle campagne della Palestina. È qui che un ponte crollato rimanda subito alla tragedia del ponte Morandi di Genova, con un carro fermo ad un passo dal vuoto e la scritta "Per non dimenticare" appoggiata alla collina. Un riferimento all’attualità che i presepisti di San Romano hanno voluto inserire quest’anno nel loro immancabile presepe. Un’opera che da 25 anni occupa l’intero perimetro del chiostro del convento. In tutto 300 metri quadri di rappresentazione, oltre 1000 statuine di differenti misure e ben 70 movimenti elettrificati, all’interno dei quali trova posto da alcuni anni anche un richiamo all’attualità. «Dopo il terremoto e il dramma dei migranti dello scorso anno, stavolta abbiamo pensato di inserire un elemento che rimandasse alla tragedia di Genova - spiega Paolo Barro, governatore della Misericordia di San Romano e coordinatore del presepe artistico -. Lo abbiamo fatto perché pensiamo sia stata una vicenda tristemente emblematica, come un simbolo della disfatta del nostro Paese, con tante infrastrutture pericolanti e la mancanza di prevenzione». Da qui l’idea di inserire un ponte spezzato in due, che quasi si perde fra le tante scene e gli innumerevoli paesaggi del presepe. Un’opera resa possibile dal lavoro di una decina di volontari che, ogni anno si ritrovano per progettare, pianificare e realizzare qualcosa che per dimensioni e cura dei dettagli sembra non avere eguali in Toscana. Un’opera visitabile da ieri mattina, dopo la tradizionale inaugurazione alla quale hanno preso parte anche il vescovo di San Miniato Andrea Migliavacca e il sindaco di Montopoli Giovanni Capecchi, insieme al presidente del consiglio regionale Eugenio Giani, ai consiglieri regionali Andrea Pieroni, Antonio Mazzeo e Alessandra Nardini e al comandate della compagnia carabinieri di San Miniato Gennaro Riccardi. Soddisfatto il Padre curato del convento Valentino Benedetto Ghiglia: «Anche quest’anno è stato realizzato un piccolo gioiello grazie al volontariato di molti sanromanesi». A fare da cornice al presepe ci sono le poesie dell’associazione "Burrasca di colori e parole" e i presepi firmati dai ragazzi delle scuole e dei centri diurni. -Giacomo Pelfer Giancarlo Giannetti

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