Il Tirreno

Pisa

«Soldi persi con i diamanti»: denunciati banca e funzionario

Pietro Barghigiani
«Soldi persi con i diamanti»: denunciati banca e funzionario

Risparmiatore convinto a investire 40mila euro, ora il valore è sceso a 10mila. «L’impiegato giurò sulla foto delle figlie sulla serietà dell’investimento»

03 febbraio 2019
3 MINUTI DI LETTURA





PISA. Il funzionario di banca che davanti al cliente giura sulle foto delle figlie sulla bontà dell’investimento. La promessa di una redditività garantita e, soprattutto, sicura. . Poi il cambio di rotta con la reticenza alla richiesta di chiarimenti. Lo svicolare con scuse pretestuose a un confronto chiarificatore. Cambiano i protagonisti, ma la storia di chi ha avuto la disavventura di investire i propri risparmi sui diamanti della Intermarket Diamond Business Spa di Milano (peraltro fallita il 10 gennaio, ndr) sembra uscita dalla sceneggiatura di un film replicato all’infinito.

Dopo il caso raccontato dal Tirreno di don Piero Nannipieri, un altro risparmiatore si è presentato in Procura denunciando impiegato e banca che gli hanno proposto di mettere i propri soldi nell’acquisto di diamanti. Due transazioni da 20mila euro l’una che, a distanza di tempo, si sono rivelate fallimentari.

Non solo il valore è andato a picco e di interessi non s’è visto un centesimo. Il contratto aveva una durata di sette anni e non quattro come proposto al momento della sottoscrizione.

Ora quei diamanti, periziati da un gioielliere di Lucca, valgono sì e no 10mila euro. E, beffa nelle beffe, non sono neanche in possesso del suo proprietario, un pensionato pisano che chiede l’anonimato. L’uomo si è affidato all’avvocato Francesca Zuccoli per tutelarsi legalmente e ha firmato una querela depositata in Procura con la quale chiede anche il sequestro dei diamanti. «Mio padre era uno storico cliente della banca in cui hanno consigliato l’investimento dei diamanti – spiega la figlia –. Si fidava di quel funzionario di cui non aveva motivo di lamentarsi. Papà non voleva rischiare e, quindi, le operazioni erano sempre improntante alla massima cautela. Poi un giorno gli fu proposto di comprate le pietre preziose. Si fidò. E in due occasioni ne acquistò per 40mila euro». Operazioni concluse tra fine 2015 e inizio 2016.

Fin qui il rapporto fiduciario banca-cliente. Un legame che poco alla volta si incrina. Si legge nella querela a proposito del funzionario che aveva spinto il pensionato a investire nelle pietre preziose: «Ogni volta che andavo in banca gli chiedevo dei diamanti e di farmi vedere il rendimento e lui iniziava ad essere evasivo, scostante e sfuggente, dicendomi che comunque andava tutto bene e di non preoccuparmi. In più occasioni in mia presenza telefonava alla Idb dicendomi che il numero risultava occupato e che mi avrebbe poi fatto sapere».

Tutto questo dall’aprile 2017 in poi. Passano i mesi e i dubbi si accumulano, anche perché gli interessi promessi del 3 e passa per cento non arrivano. La famiglia del pensionato conosce da una vita don Piero. Prima la trasmissione Report, dedicata al flop dei diamanti collocati da istituto di credito, e di recente l’articolo del Tirreno sul caso del parroco, convincono moglie e figlia del risparmiatore ad andare in fondo alla questione affrontando i vertici della filiale. «Purtroppo dopo aver sentito la storia di don Piero e averci parlato abbiamo capito di aver subìto la stessa sorte – prosegue la figlia del pensionato –. La banca e il funzionario sono gli stessi».

In Procura sono diversi gli esposti in cui cambiano cifre e nomi dei firmatari, ma la sostanza è identica. —
 

Primo piano
Aiuti

Arriva la nuova social card da 460 euro: chi può averla e come può essere spesa