Il Tirreno

Pisa

da un ex sindaco al primo cittadino 

«Moschea e Stazione Leopolda sono errori decisivo il terminal turistico sull’Aurelia»

Francesco Loi
«Moschea e Stazione Leopolda sono errori decisivo il terminal turistico sull’Aurelia»

Critiche e consigli di Paolo Fontanelli a Michele Conti: si recuperi una visione sulle prospettive della città riorganizzando i flussi

19 febbraio 2019
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PISA. «Al di là della propaganda e delle chiacchiere, nella sostanza non mi sembra sia cambiato niente. Ogni giorno leggiamo di furti, spaccio, accoltellamenti allo stesso modo in cui se parlava prima del cambio della maggioranza in Comune», dice Paolo Fontanelli. Riflessioni di un ex sindaco (ora in Articolo Uno-Mdp) che si trasformano, in fondo, anche in suggerimenti al sindaco in carica, il leghista Michele Conti.

Fontanelli, lei sul fronte sicurezza cosa farebbe?

«Bisogna lavorare anzitutto per recuperare il concetto e la pratica della convivenza, civica e urbana, senza la quale non sta in piedi nessuna comunità. Ciò richiede rispetto delle regole così come del senso di solidarietà. Scelte che vanno nel senso di impedire la libertà di culto come quella di bloccare la moschea sono profondamente sbagliate, oltre che in aperto contrasto con i valori costituzionali. Così nel non si risolvono ma si aggravano i problemi. La pratica della preghiera di fede islamica si terrà comunque, in luoghi non adatti e meno controllati».

La variante proposta dalla giunta viene motivata con la necessità “alleggerire” i flussi di traffico nel quartiere di Porta a Lucca...

«Un argomento pretestuoso. Se fosse vera quell’esigenza la prima cosa da fare sarebbe quella di trasferire lo stadio da un’altra parte e non, invece, realizzarci ulteriori attività commerciali che attirano traffico. Inoltre l’amministrazione, se non è mossa da pregiudizio ideologico, avrebbe il dovere di indicare una soluzione alternativa».

Invece sulla proposta di trasformare in mercato la Leopolda cosa pensa?

«Anzitutto che l’esperienza della gestione associativa sia utile e positiva. Certo migliorabile, ma chiuderla è un errore. E poi non è chiaro cosa propone il sindaco. Si parla di un mercato dei prodotti tipici locali per i turisti come ce ne sono in altre città. L’idea può essere giusta, ma la collocazione è del tutto sbagliata, fuori dai percorsi turistici. Semmai in questo senso bisognerebbe riqualificare piazza delle Vettovaglie. Inoltre bisogna stare attenti a non uccidere definitamente quel poco che è rimasto dei piccoli negozi. Venti anni fa, con il regolamento urbanistico, mettemmo dei limiti allo sviluppo delle grandi strutture commerciali. Poi, purtroppo, l’evoluzione della struttura commerciale cittadina ha penalizzato ulteriormente le piccole attività, mentre si sono perse le tracce di una visione sulle prospettive della città, in particolare sulla riorganizzazione dei flussi turistici».

A cosa si riferisce?

«Al fatto che è stata abbandonata l’idea di realizzare la porta d’ingresso dei turisti in città sull’Aurelia, all’inizio del percorso museale sui lungarni dove è prevista anche l’apertura del museo delle navi. La scelta era quella di trasferire la caserma Bechi Luserna che ospita il battaglione logistico e destinare l’area ai servizi turistici. Questa previsione non è andata avanti non per colpa del Comune, ma per resistenze della burocrazia centrale. Ma credo sia un errore abbandonarla perché si tratta di una possibilità unica per costringere gli operatori del turismo a riorganizzare la qualità ed i tempi dei flussi in città, e per promuovere una fruizione più alta di Pisa dal punto di vista culturale. Un’altra soluzione, in altre aree della città, con queste caratteristiche, non sembra possibile».

L’ipotesi era quella di spostare le strutture militari italiane a Camp Darby, nella parte della base Usa in via di dismissione...

«Proprio per questo, visto che si stanno revisionando gli spazi della base americana, penso si debba rilanciare l’idea di un trasferimento del battaglione logistico dalla Bechi Luserba sull’Aurelia in quell’area, peraltro ben attrezzata sul piano della logistica». —

Francesco Loi

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