Il Tirreno

PISTOIA ­– Fine settimana dedicato al grande cinema italiano grazie all’incessante lavoro di recupero e conservazione operato dal Centro Mauro Bolognini. Venerdì 24 novembre alle 17 nella Sala degli Istituti Culturali del Comune di Pistoia, in via Sant'Andrea, sarà infatti presentato il volume “Il bell’Antonio. Un triangolo con quattro lati” pubblicato dal Centro e curato dal suo presidente, Roberto Cadonici. Una pubblicazione che accoglie tre interventi: uno studio di Francesca La Mantia sul rapporto tra il romanzo di Brancati, la sceneggiatura di Pasolini e il film di Bolognini; un saggio di Tommaso Mozzati che ricostruisce, sulla base dei documenti conservati al Ministero, la complessa vicenda della produzione e della coproduzione; saggi che fanno seguito all’ampia introduzione del presidente del Centro, più concentrata sulla poetica bologniniana.

Lo stesso giorno, alle 21, al Teatro Bolognini verrà proiettato proprio “Giovani mariti”, film del 1958 ambientato in una Toscana che, superficialmente, riconosciamo essere Lucca ma che intimamente Bolognini gira nella sua Pistoia, cercando di recuperare immagini della sua giovinezza da “vitellone” di provincia. Protagonisti del film sono, infatti, cinque amici inseparabili lanciati in un’ultima notte di bagordi da cui emergeranno tutte le irrimediabili distanze che ormai li separano. Nel foyer del teatro sarà possibile ammirare, su gentile concessione della sartoria Anna Mode di Roma, l’abito da sposa originale indossato dalla Cardinale nel “Bell’Antonio”. L’abito sarà poi esposto anche a Firenze la sera successiva.

L’omaggio proseguirà infatti  sabato 25 novembre, al Cinema La Compagnia di Firenze (via Cavour 50r, ingresso 4 euro) dove verrà presentata in anteprima mondiale la copia restaurata in 4K di “Il bell’Antonio” realizzata dalle due società comproprietarie del film, Compass Film e Cinématographique Lyre (che era uno dei coproduttori originali), con il contributo del Centro Bolognini e della Fondazione Cassa di risparmio di Pistoia e Pescia, oltre all’appoggio finanziario del Centre National de la Cinématographie (CNC-Parigi) e dell’Istituto Luce-Cinecittà.  Il primo restauro in digitale del film, dopo quello operato dalla Philip Morris nel 1997, darà nuova luce al film forse più conosciuto del regista pistoiese, girato nel 1960 con protagonisti Marcello Mastroianni e Claudia Cardinale.