Il Tirreno

Pistoia

In duecento contro razzismo e fascismo

di Valentina Vettori
In duecento contro razzismo e fascismo

Fiaccolata sotto la pioggia per ricordare i due senegalesi uccisi a Firenze e manifestare solidarietà ai migranti accolti a Vicofaro

14 dicembre 2017
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PISTOIA. Fiaccole, tamburi, musica e bandiere della pace. Oltre duecento persone hanno sfilato per le vie del centro, sfidando pioggia e freddo, per partecipare alla “Fiaccolata contro il razzismo e il fascismo” di ieri pomeriggio. La manifestazione promossa dall’Assemblea Permanente Antirazzista Antifascista di Vicofaro, in ricordo dei due giovani senegalesi Mor Diop e Samb Modou, uccisi il 13 dicembre del 2011, in piazza Dalmazia a Firenze, per mano del pistoiese Gianluca Casseri, militante di Casa Puond. Un’occasione per manifestare solidarietà anche ai ragazzi migranti ospitati dal prete simbolo dell’accoglienza pistoiese, don Massimo Biancalani, e finiti nel mirino, insieme al parroco, dei militanti di Forza Nuova e dell’odio che sempre più corre sui social network.

C’erano anche loro, giovani e giovanissimi profughi, in prima fila a scandire il tempo con i tamburi e a manifestare contro quell’ondata di razzismo dilagante, anche a Pistoia, che, negli ultimi mesi li ha visti protagonisti, loro malgrado.

Partita da Vicofaro – dove ha emblematicamente sede l’Assemblea, e dove si trova il centro di accoglienza di don Massimo – la fiaccolata si è snodata lungo via Macallè, via Sacconi e via Puccini, fino a corso Gramsci, da dove la manifestazione ha raggiunto piazza San Francesco, per poi entrare verso il centro cittadino da via Bozzi e via Curtatone e Montanara, fino al Globo. Lì, il saluto di Libero Galligani, tra i fondatori dell’Assemblea Permanente di Vicofaro, e l’intervento di don Massimo Biancalani. Quaranta le associazioni di Pistoia, Prato e Firenze e i partiti del centrosinistra pistoiese – dal Pd al Partito comunista – presenti alla fiaccolata. «Chi non ha memoria – dice Libero Galligani – è destinato a ripetere gli errori del passato», riferendosi all’odio razziale del ventennio fascista e alle violenze perpetrate dai nazifascisti durante la guerra. «C’è bisogno di una mobilitazione antifascista permanente che punti a una società solidale, più giusta e umana, che garantisca diritti per tutti».

«Dobbiamo avere il coraggio di testimoniare le ingiustizie – gli fa eco don Biancalani – per dare vita a una società più accogliente e inclusiva», citando poi anche don Lorenzo Milan con la nota frase: “Se voi avete il diritto di dividere il mondo in italiani e stranieri, allora io dirò che, nel vostro senso, io non ho Patria e reclamo il diritto di dividere il mondo in diseredati e oppressi da un lato, privilegiati e oppressori dall’altro. Gli uni son la mia Patria, gli altri i miei stranieri”.

Ingente il dispiegamento di forze dell’ordine e della Polizia municipale, incaricata di bloccare il traffico per il passaggio della fiaccolata. Un blocco che ha creato qualche disagio agli automobilisti che si sono trovati ad attraversare quella fetta di città tra le 17,30 e le 19.

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