Il Tirreno

Pistoia

Scontro sulla memoria delle foibe

Scontro sulla memoria delle foibe

Sabato sarà inaugurata una targa. FdI: merito nostro. L’Istituto della Resistenza: falso, strumentalizzate

07 febbraio 2018
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PISTOIA.. A settembre le polemiche per il discorso del sindaco Tomasi in occasione dell’anniversario della Liberazione della città (per l’Anpi, “omissivo” sul ruolo della Resistenza e sulle stragi nazifasciste). Adesso, avvicinandosi il “Giorno del ricordo” del 10 febbraio, come era facile prevedere, la polemica torna a divampare sulla targa che sarà inaugurata in piazza Garibaldi. Fratelli d’Italia, il partito del sindaco in carica, rivendica la paternità di aver ottenuto finalmente un monumento ai martiti delle foibe uccisi dai comunisti. L’Istituto storico della Resistenza, guidato da Roberto Barontini (recentissimamenteconfermato da Tomasi), ribatte parlando di “strumentalizzazione per mediocri fini politici e identitari”.

Ma andiamo con ordine. Il “Giorno del ricordo” fu istituito nel 2004 per ricordare gli italiani uccisi nelle foibe del Carso dall’esercito jugoslavo e le vittime dell’esodo giuliano-dalmata. Le forze politiche di centrodestra l’ hanno sempre rivendicato, come atto per riequilibrare la memoria storica nazionale, che sarebbe sbilanciata nel ricordo e nella celebrazione dei vincitori, cioé le forze della Resistenza. Nulla di più facile dunque che proprio a Pistoia, dove il centrodestra ha preso il potere otto mesi fa sconfiggendo alle elezioni amministrative Pd e alleati per la prima volta in 70 anni, si finisse con il litigare su questa data. Tutto nasce dalla proposta dell’Istituto storico della Resistenza, il 18 gennaio scorso, di dedicare una targa alle “vittime dei conflitti ideologici e nazionalisti sul confine orientale” : definizione che riprende il testo della legge istitutiva del Giorno del ricordo. La proposta venne immediatamente accolta dal Cudir, il Comitato unitario per la difesa delle istituzioni repubblicane, che è presieduto dal sindaco Alessandro Tomasi. Di qui la decisione di inaugurare la targa il 10 febbraio, sabato prossimo, e di collocarla in piazza Garibaldi.

Le polveri si accendono quando, lunedì in consiglio comunale, il consigliere di FdI Gabriele Sgueglia, parlando a nome del gruppo, interviene “per ringraziare l’amministrazione che ha accolto la nostra richiesta di installare un cippo commemorativo in piazza Garibaldi in memoria delle decine di migliaia di italiani uccisi dai partigiani comunisti iugoslavi e delle centinaia di migliaia di istriano-dalmati costretti a lasciare la loro terra ed accolti a sputi dai membri del partito comunista italiano”.

Pronta la replica dell’Istituto storico. “Il tentativo di autointestare ad una forza politica – si legge in una nota – la scelta di apporre la targa non riflette le reali circostanze in cui è maturata questa scelta, che è stata ed è del Cudir e non di un qualche partito”. E poi le parole usate in consiglio “non possono che suscitare sdegno per la negazione di pezzi interi della storia, tacendo sulle responsabilità italiane e fasciste fatte di razzismo e crimini di guerra nello scatenare una spirale di odi nazionalisti ed un conflitto etnico che ha poi portato alle uccisioni nelle foibe ad opera dell’esercito popolare jugoslavo ed al successivo esodo della popolazione italiana dell’Istria e della Dalmazia”.

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