Il Tirreno

Pistoia

«Da quando Salvini ci offese sul web qui a Vicofaro non viviamo più»

VALENTINA VETTORI
«Da quando Salvini ci offese sul web qui a Vicofaro non viviamo più»

L’amarezza di don Massimo Biancalani dopo il gesto intimidatorio di giovedì sera verso uno dei profughi da lui ospitati

04 agosto 2018
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PISTOIA

«Da quando Salvini, l’hanno scorso e in più occasioni, ha postato sul suo account post offensivi sulla nostra parrocchia e l’attività di accoglienza, riportando, peraltro, frasi da me mai dette, non viviamo più».

Si sfoga così, don Massimo Biancalani, reduce da una notte in bianco passata in Questura, insieme a una decina di migranti, per denunciare l’atto intimidatorio subito da uno dei suoi ragazzi: Buba Ceesay, 24 anni, originario del Gambia: intorno alle 23 di giovedì sera, in via Donati, a una manciata di metri dalla scuola media Anna Frank e dalla parrocchia di Vicofaro, due giovani in bicicletta – dopo aver insultato il ragazzo – hanno esploso un colpo con una pistola scacciacani, mentre lui correva.

L’intento? Spaventarlo. «E ci sono riusciti. Ora tutti i ragazzi sono intimoriti per l’accaduto» spiega don Massimo, che nella notte tra giovedì e ieri, mentre era ancora in questura, ha raccontato l’accaduto su Facebook.

Ma questo è solo l’ultimo di un’escalation di episodi cominciati proprio un anno fa, dopo l’episodio dei giovani migranti portati in piscina, come ricompensa per l’attività di volontariato. Una foto scattata ai ragazzi, intenti a fare il bagno come qualsiasi altro giovane della loro età, che rimbalzò in ogni dove, fino a venire pubblicato dallo stesso Matteo Salvini. Da quel momento in avanti, la parrocchia e l’attività di don Massimo sono periodicamente nel mirino di realtà di estrema destra (da Forza Nuova a Casa Pound) e di leoni da tastiera pronti a offendere con messaggi gonfi di odio. Ultimo in ordine di tempo, quello in cui il parroco veniva accusato di atteggiamenti intimi con i giovani profughi e per il quale ha sporto denuncia alla Polizia postale.

Ma ancora prima, le gomme bucate alle biciclette dei migranti, fino al grave atto intimidatorio che nella tarda serata di giovedì ha visto due giovani sparare un colpo, con una pistola scacciacani.

«Una parte della politica tende a sminuirli – dice don Biancalani – ma questi sono fatti gravi e vanno presi sul serio. Dallo scorso anno ci arrivano continue offese per via telematica e cartacea. Sullo steso account di Salvini sono arrivate continue offese verso di me, e lui non ha mai detto niente. Insomma, se sul mio account arrivassero offese verso altre persone, io interverrei».

Su una cosa, comunque, il parroco è sicuro: «La nostra è una comunità religiosa, e non c’è spazio per ideologie di stampo razzista. Continueremo con la nostra attività di accoglienza, come facciamo dal 2015, quando a chiederlo fu papa Francesco». —

VALENTINA VETTORI

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