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Martina chiude all’attacco la festa del Pd

F.C.
Martina chiude all’attacco la festa del Pd

«Non chiamiamoli populisti, quelli al governo sono estremisti di destra». Invocata una «rifondazione del partito»

06 agosto 2018
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PISTOIA

A chiudere la festa comunale dell’Unità, ieri sera a Santomato, è arrivato un segretario nazionale con l’elmetto. Contraddicendo una vulgata che lo vorrebbe dirigente poco brillante e incline al compromesso, Maurizio Martina ha promesso al popolo della festa – riunito sotto una cappa d’afa di 36 gradi nella grande sala del circolo – un futuro prossimo di battaglie. Ad ascoltarlo, i dirigenti locali del Pd, il presidente del consiglio regionale Eugenio Giani, l’assessore regionale Federica Fratoni, il consigliere Massimo Baldi.

Innanzitutto contro un governo pericoloso, perché estremista di destra («basta chiamarli populisti, per tanti italiani è un complimento») ma in sintonia con una parte del paese. Secondo Martina la luna di miele è ancora in corso dopo le elezioni del 4 marzo, ma provvedimenti come il decreto Di Maio o le scelte su infrastrutture («I no a Tav e Tap bloccano un paese, sono un errore») e vaccini («Pronti all’ostruzionismo contro il rinvio degli obblighi per i bambini, non si può giocare sulla salute») sono più che sufficienti ad indicare il pericolo rappresentato dal governo Lega-5 Stelle. Ma Martina è convinto che nel paese ci sia tanta gente «che non sta di là e non è Pd» ed è a loro che il partito si deve rivolgere. Una «battaglia nei territori», a partire dai circoli, che – ha annunciato – saranno oggetto di una prossima iniziativa nazionale del partito. «Devono tornare ad essere presenti facendo cose utili per la gente, come doposcuola, consulenze gratuite, cose così. Sennò sono solo posti dove si fanno discussioni autoreferenziali».

La parola d’ordine del nuovo Pd, secondo Martina, deve essere «prendersi cura, delle persone e dei territori», anche come contraltare alla destra «che offre protezione a chi è uguale a loro». Torna in mente lo slogan veltroniano “I care”, ma Martina è netto. «La terza via è stata sepolta dal nuovo capitalismo, un errore pensare di addomesticarlo, come molti anche tra noi continuano a credere. Occorre rifondare un pensiero radicale, anche di trasformazione della società, prima di tutto contro la disuguaglianza».

E per farlo occorre un partito e un congresso dove si parli di cose da fare più che di leader «e dove non si pratichi più l’idea che chi vince si prende tutto. Sennò quelli là non li sconfiggi mai». Martina conclude con un invito forte alla mobilitazione. «Anche qui in Toscana, sarebbe uno sbaglio se pensassimo che non ce n’è bisogno, che possiamo riposare sugli allori. Anche perché di allori non ce n’è più».

Seguono i saluti finali del segretario comunale Maurizio Bozzaotre, la foto ricordo con i dirigenti responsabili della festa e poi il segretario riparte per l’impegno serale, a Livorno. Intanto la Festa di Santomato chiude i battenti. A giorni, oltre al bilancio complessivo, il partito renderà pubblico anche l’esito del questionario sul Pd, distribuito durante tutta la festa. —

F.C.

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