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«Restiamo umani» Lunedì a Vicofaro l’abbraccio ai migranti

«Restiamo umani» Lunedì a Vicofaro l’abbraccio ai migranti

Un anno dopo il “presidio” dei militanti di Forza Nuova manifestazione dell’Assemblea antifascista e antirazzista

24 agosto 2018
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PISTOIA

“Contro la paura, costruiamo speranza. Restiamo umani”. È questo lo slogan che riassume il senso dell’iniziativa che l’Assemblea permanente antirazzista e antifascista di Vicofaro sta organizzando per lunedì 27 agosto sui temi delle migrazioni e dell’accoglienza. Alle 18 è previsto un incontro dibattito con interventi, proposte operative e i racconti delle esperienze di alcuni rifugiati. Dopo un’apericena, alle 20, seguirà un concerto di Emiliano Degl’Innocenti e Manuel Devilliers.

La data ovviamente non è scelta a caso: quella domenica, un anno fa, vide il punto più alto delle tensioni esplose attorno alla chiesa di Vicofaro e alle scelte di accoglienza dei migranti portate avanti dal parroco don Massimo Biancalani. Da giorni nel mirino di violenti attacchi e minacce virtuali, per aver dichiarato su Facebook la propria scelta a favore dell’accoglienza dei migranti, quella domenica don Biancalani si trovò di fronte, durante la messa, ad un gruppo di militanti dell’organizzazione neofascista Forza Nuova, giunti lì – spiegarono loro stessi – per controllare il livello di ortodossia del sacerdote pistoiese. Da allora le polemiche attorno all’attività di accoglienza dei migranti portata avanti da don Massimo Biancalani sia nella parrocchia di Vicofaro che in quella di Ramini non sono certo cessate. A fianco della parrocchia, si è costituita l’Assemblea antifascista e antirazzista, a sostegno dell’attività di accoglienza ai migranti.

“Per un anno, a Pistoia, una campagna incessante di chiaro stampo razzista e fascista ha imperversato impunita – si legge nella lettera di convocazione – lettere minatorie, attacchi violentissimi sui social, striscioni davanti alle scuole e alla chiesa, minacce di chiusura del Centro di Accoglienza di Vicofaro da parte di politici dell’amministrazione comunale, il cui silenzio ha spesso di fatto avallato la violenza degli attacchi subiti, fino alla sconcertante iniziativa di due ragazzini che, in un clima ormai intriso di odio, nei giorni scorsi hanno sparato (a salve, ndr) a un rifugiato del centro”. Di qui l’idea di reagire con una manifestazione, perché “restare in silenzio di fronte alla barbarie significa anche esserne responsabili, non meno di altri” concludono gli organizzatori. —

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