Il Tirreno

Pistoia

CHIESA E razzismo 

Incontro mondiale sui migranti il Vaticano chiama don Biancalani

FABIO CALAMATI
Incontro mondiale sui migranti il Vaticano chiama don Biancalani

«Notizia che ci onora e ci spinge a proseguire il cammino» Alla conferenza sarà presente anche Papa Francesco

25 agosto 2018
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PISTOIA

Solo una settimana fa aveva ammesso di sentirsi isolato, anche nella Chiesa, per la sua attività di accoglienza agli immigrati. Ieri ha scoperto che qualcuno, almeno in Vaticano, ne sta seguendo il lavoro.

Don Massimo Biancalani è stato invitato dal Vaticano alla conferenza mondiale su immigrazione e razzismo che il Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale sta organizzando a Roma dal 18 al 20 settembre. Il parroco di Vicofaro e Ramini dovrà illustrare l'esperienza di accoglienza dei migranti che tante polemiche ha creato e continua a creare non solo a Pistoia. La lettera di invito, datata 22 agosto, è arrivata nella mattina di ieri. «Una notizia inaspettatissima - ha commentato don Biancalani - che ci fa piacere e ci onora. Ed è anche una conferma del nostro lavoro come Chiesa che accoglie. In questo senso si tratta di un riconoscimento vaticano che ci dà sostegno e forza per continuare a lavorare in questa direzione».

La conferenza mondiale su "Xenofobia, Razzismo e Nazionalismo populista nel contesto della Migrazione globale" è organizzata in occasione del settantesimo anniversario della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo e del 25° della Dichiarazione di Vienna. Si svolgerà dal 18 al 20 settembre all'hotel Ergife e l'ultimo giorno sarà presente anche papa Francesco. Gli organizzatori sono il Dicastero vaticano per il servizio dello sviluppo umano integrale, organismo della Santa Sede, e il Consiglio mondiale delle Chiese, autorità evangelica. Previsti 200 partecipanti da tutto il mondo.

«Mi è sembrato importante far conoscere questa notizia - continua don Massimo - che dimostra come il nostro percorso di Chiesa sia conosciuto anche in Vaticano. Certo, non si tratta di un "imprimatur" vaticano sulle nostre scelte, ne sono consapevole, ma si tratta comunque di una cosa importante, che ci richiama anche alla responsabilità. E' chiaro che di fronte ad un clima di crescente ostilità verso i migranti, le Chiese saranno chiamate sempre di più a fare rete, a costituire una barriera contro xenofobia e razzismo».

Accanto alla lettera vaticana, sulla scrivania di don Massimo c'è il Corriere Fiorentino, al quale il vescovo di Pistoia Fausto Tardelli ha rilasciato un'ampia intervista in cui, tra l'altro, torna sull'attività di accoglienza dei migranti promossa dal sacerdote e sul suo modo - molto incisivo e presente - di comunicarla attraverso Facebook. "La provocazione abituale non costruisce ponti" ha ribadito il presule. Inutile dire che don Biancalani non la pensa così. «Dei migranti - dice - bisogna parlare. Noi qui in parrocchia lavoriamo tutto il giorno e anche la notte, in silenzio. Non solo io, ci sono tante persone che ci aiutano. In questo contesto, se si parla della sagra della mortadella non ci sono problemi, ma se si parla di accoglienza allora no. Dobbiamo conservare l'umiltà, certo, ma anche raccontare quello che si fa». —

FABIO CALAMATI

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