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Migranti, Forza Nuova contro la Diocesi, che replica: respingiamo ogni intimidazione

Migranti, Forza Nuova contro la Diocesi, che replica: respingiamo ogni intimidazione

Durante la notte uno striscione è stato lasciato all'ingresso del vescovado

31 agosto 2018
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PISTOIA. Uno striscione firmato dal gruppo neofascista "Forza Nuova" è stato lasciato nella notte tra giovedì 30 e venerdì 31 agosto sul portone del vescovado di Pistoia, in via Puccini, dove abita il vescovo Fausto Tardelli. Nello striscione si può leggere "Cei: da 'Crescete e moltiplicatevi' a Sbarcate e sostituiteci". Viene insomma riproposta la teoria, spesso citata da esponenti di estrema destra, secondo cui la linea favorevole all'accoglienza dei migranti, sostenuta anche dalla Conferenza episcopale italiana (Cei) sarebbe mossa da una vera e propria strategia che mirerebbe a rimpiazzare il popolo italiano "puro" con uno sostazialmente meticcio.

"Nel respingere ogni tipo di intimidazione - si legge nella nota diffusa dalla curia - la Diocesi di Pistoia rimarca con estrema serenità la volontà di continuare ad operare nel solco del Vangelo per costruire un mondo più giusto e accogliente, in pace, dove si ama Dio e il prossimo".

Insomma, nessun passo indietro sulla strategia dell'accoglienza. "Visto il clima sempre più incandescente nel dibattito pubblico - continua la nota - facciamo un appello generale perché in primo luogo, a partire dal nostro territorio, si evitino i toni esasperati che fino ad oggi hanno caratterizzato le vicende di cronaca, in particolare quelle legate al tema migranti. Le situazioni già complicate di chi è ai margini della società chiedono un maggior rispetto e di essere sottratte alle strumentalizzazioni politiche di ogni genere".

Un riferimento chiaro, quello della Diocesi, alle feroci polemiche che imperversano, soprattutto sui social media, in relazione alla vicenda di Vicofaro, dove il Centro di accoglienza straordinario (Cas) gestito da don Massimo Biancalani, è stato temporaneamente chiuso dalla Prefettura, con relativa ricollocazione dei 12 migranti ospitati, per le condizioni di insufficente sicurezza (impianti fuori norma, rischio di incendi in cucina, scale pericolose) della canonica di Vicofaro. Il Cas si trovava al primo piano mentre i problemi di sicurezza sono localizzati al piano terreno, dove il parroco ospita un'ottantina di persone  - quasi tutti migranti fuoriusciti dal programma ordinario di accoglienza.

 


 

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