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Don Biancalani fa dormire i migranti in chiesa

Tiziana Gori
Don Biancalani fa dormire i migranti in chiesa

Nella parrocchia di Vicofaro è iniziata la "resistenza" contro l'ordinanza di sgombero del centro. Si parla anche di digiuno di protesta e di ricorso al Tar

13 settembre 2018
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PISTOIA. «In chiesa come vuoi stare? Da Dio». La voce di don Massimo Biancalani, solitamente bassa e pacata, si alza di tono. Conclude la frase abbozzando una risata. Intorno tre migranti appoggiano sul pavimento del matroneo materassi e doghe. I fotografi fermano quei momenti coi loro obiettivi. Alcuni dei ragazzi non vogliono essere ripresi, salgono le scale della chiesa con il cappuccio della felpa tirato su. «Tranquilli, non vi riprendiamo».
Detto, fatto. Don Biancalani ha mantenuto fede a quanto annunciato il giorno precedente.

Rammaricato per la decisione del Comune di non far proseguire l’esperienza di Vicofaro, si dice deciso a combattere. Cerca di tenere insieme i “suoi” ragazzi, che la sera gli hanno chiesto: «Massimo, dobbiamo andarcene via? ». «State calmi, non finirete in mezzo a una strada». È resistenza, a oltranza. Non esclude di iniziare un digiuno.
Nella notte tra mercoledì 12 e giovedì 13 settembre una ventina di richiedenti asilo hanno dormito al primo piano della chiesa di Santa Maria Maggiore, a Vicofaro. È stato smobilitato il soppalco sopra la vecchia chiesa dei cappuccini, che ospitava in tre stanze una trentina di ragazzi. «Lì ci sono effettivamente delle condizioni di potenziale pericolo», riconosce don Massimo. C’è il problema dei bagni: «Dovranno uscire dalla chiesa e andare in canonica e in casa, dove ne abbiamo quattro. La porta della chiesa? No, non sarà chiusa». È questa la soluzione che ha trovato per dare una risposta d’emergenza all’ordinanza comunale.

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Due giorni fa la Municipale ha consegnato al parroco pro – migranti (che è arrivato ad accoglierne un centinaio dall’inverno del 2016) il provvedimento del dirigente del servizio Urbanistica. Si ordina a Biancalani di cessare l’accoglienza di persone comunitarie ed extracomunitarie per le carenze igienico-sanitarie, di sicurezza e non conformità agli impianti rilevate da pompieri e Asl. Per qualsiasi “danno a persona o cosa” dovesse verificarsi “responsabile sarà il legale rappresentante”.

Non è stato messo in atto un blitz, ma l’intento pare chiaro: smobilitare piano piano il centro, che ospita molti migranti usciti dai progetti di accoglienza. Don Biancalani ha parlato ieri sera coi suoi legali per impugnare il provvedimento al Tar. Presente all’incontro anche l’ingegner Franco Gori che sta redigendo il progetto di ristrutturazione. Ma tutti quei migranti a Vicofaro non potrebbero starci neanche in futuro.

E la Diocesi? Il vescovo Fausto Tardelli non ha parlato direttamente col parroco, l’ha lasciato fare al suo vicario, don Patrizio Fabbri. Che ha annunciato la disponibilità da parte della Caritas di ospitare una ventina di migranti. «Vediamo, ne parlerò coi ragazzi - risponde don Massimo - Dipende da loro, si è formato un gruppo, una comunità, in questi anni». Un’esperienza che ha fatto parlare ma ha colpito anche Papa Francesco, ricorda, che lo ha invitato ad un convegno in Vaticano la prossima settimana. –
 

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