Il Tirreno

Pistoia

convegno sui temi del razzismo in vaticano 

Migranti, don Biancalani incontra Papa Francesco

TIZIANA GORI
Migranti, don Biancalani incontra Papa Francesco

Il parroco di Vicofaro ha consegnato a Bergoglio la lettera sulla sua esperienza di accoglienza: «Gli ho scritto del clima e delle opposizioni che troviamo»

21 settembre 2018
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Come spesso gli accade, Papa Bergoglio non si è attenuto strettamente al cerimoniale. È entrato nel Salone dove erano riuniti i cento laici e religiosi e, invece di leggere il discorso preparato, ha voluto conoscerli a uno a uno.

Pochi attimi. Un sorriso mentre don Biancalani gli regala la borsa gialla con la scritta “Welcome refugees”. Una pacca sulla mano quando il parroco di Vicofaro gli consegna la lettera aperta sui problemi del centro di accoglienza che ha scritto dopo aver saputo dell’invito all’incontro internazionale su razzismi, populismi e fenomeni migratori in Vaticano. In quella pacca affettuosa Massimo Biancalani ha colto incoraggiamento e sostegno. «Ho ringraziato Papa Francesco per l’alto insegnamento che ci arriva da lui ogni giorno. Ho raccontato l’esperienza del nostro centro di accoglienza, e le tante difficoltà che stiamo incontrando».

La lettera scritta all’indomani della chiusura della canonica e del trasferimento a Ramini dei 12 migranti del Cas è stata consegnata anche al cardinale ghanese Peter Turkson. Non è il solo che Biancalani afferma di aver conosciuto nella due giorni in Vaticano. «Confronti molto interessanti sul tema dell’accoglienza li ho avuti con l’arcivescovo di Stoccolma e con un avvocato americano specializzato nei fenomeni migratori dal Messico». Non sperava di avere la possibilità di consegnare la missiva direttamente alla sua fonte d’ispirazione, Papa Francesco, che con l’appello all’accoglienza del 2015 mosse don Biancalani e don Alessandro Carmignani (insieme ad Alessandro Vivarelli) alla costituzione dell’associazione Virgilio Città futura. «È stato un momento molto emozionante». Nella pacca ricevuta sulla mano ha colto «un segno di riconoscimento».

Il problema, con la legge, è che Vicofaro non si è limitato ad accogliere i 12 migranti del Cas. È arrivato ad ospitarne anche cento, molti dei quali già usciti dai progetti Cas e Sprar. Lui non si sente in colpa e rilancia: «È stata la parte preponderante del mio intervento davanti all’assemblea dei vescovi e delle autorità presenti in Vaticano. Ne sono rimasti tutti molto colpiti». E nella lettera che, spera, Papa Francesco leggerà a breve, gli ha parlato «delle opposizioni che troviamo, del clima generale che si è creato.... È un ambito, quello dei migranti, dove si coalizzano tanti umori». Che si trasformano in avversità da affrontare ogni giorni. «Ci dia speranza e serenità», ha scritto a Bergoglio.

Diversi migranti hanno lasciato Vicofaro. Alcuni hanno trovato una sistemazione nel Macrolotto pratese, altri sono andati in altre città e altre regioni. Una parte sono rimasti, e momentaneamente dormono sul matroneo, in chiesa. Don Biancalani spera di riportare a breve a Vicofaro i 12 del Cas: «I tecnici stanno spostando la caldaia». Per gli altri lavori di adeguamento servono 50mila euro. Ne sono stati raccolti 25mila. La Pizzeria del rifugiato, per ora, non chiuderà ma resterà aperta «in altra forma». Come hanno potuto appurare i vigili urbani passati per un controllo sabato scorso, i migranti e i clienti mangiano pizze fatte a casa o comprate in altre pizzerie. «Non vogliamo perdere questi momenti di convivialità», sorride don Biancalani. –

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