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Blitz alla parrocchia di Vicofaro, controlli a migranti e canonica

F.C.
Blitz alla parrocchia di Vicofaro, controlli a migranti e canonica

Al lavoro forze dell’ordine, tecnici di Asl e vigili del fuoco Don Biancalani: sono frastornato, si crea un clima di disagio

21 ottobre 2018
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PISTOIA

Auto della polizia, dei carabinieri, della Guardia di finanza, mezzi dei vigili urbani e dei vigili del fuoco. Intorno alle 21 di ieri sera la piazza davanti alla chiesa di Vicofaro aveva l’aspetto del teatro di un grave fatto di cronaca.

Niente di tutto questo: era semplicemente in corso un esteso controllo al centro di accoglienza per migranti ospitato nella parrocchia di Vicofaro, proprio mentre – essendo sabato sera – nel tendone accanto alla canonica era in corso, come al solito, la cena a base di pizza con una cinquantina di persone presenti.

Il personale dei vigili del fuoco e dell’Asl ha effettuato dei controlli negli ambienti della canonica, dove sono in corso dei lavori di messa in sicurezza dopo che, un mese e mezzo fa, emersero grossi problemi di sicurezza, soprattutto antincendio, che portarono alla chiusura del Cas (Centro di accoglienza straordinaria) della parrocchia, con 12 migranti che hanno dovuto fare le valigie.

Ma il parroco don Massimo Biancalani accoglie anche molti migranti al di fuori del progetto di accoglienza: di diversi di loro si sono occupati, ieri sera, polizia e carabinieri, controllando documenti e identità . In un clima – va detto – comunque molto tranquillo. Alla fine sono state solo notificate alcune richieste di presentarsi in questura.

Intorno alle 22 tecnici e forze dell’ordine hanno lasciato la parrocchia, dove intanto la cena si era bruscamente conclusa e si erano presentati molti dei volontari che giornalmente svolgono la loro attività con i migranti e che hanno commentato con toni in alcuni casi sarcastici lo spiegamento di forze attorno alla parrocchia.

«Sono frastornato e dispiaciuto – questo il commento a caldo di don Massimo Biancalani – queste operazioni creano un clima di disagio tra i ragazzi, che vedono arrivare in numero così massiccio le forze dell’ordine... Non capisco perché a distanza di un mese e mezzo dai precedenti controlli, si debbano fare di nuovo queste verifiche. Temo che ci sia una volontà politica dietro tutto questo». —

F.C.

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