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Nuovo centro per i migranti ma ancora non si sa dove

SAMUELE BARTOLINI
Il presidente della Regione Enrico Rossi e don Massimo Biancalani prima della firma della convenzione
Il presidente della Regione Enrico Rossi e don Massimo Biancalani prima della firma della convenzione

Firmato a Firenze il protocollo d’intesa tra don Biancalani e la Regione. L’Asl Toscana Centro dovrà individuare la struttura adeguata tra i suoi edifici 

28 ottobre 2018
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FIRENZE. A breve la Regione metterà a disposizione dei migranti ospitati nella parrocchia di Vicofaro un nuovo immobile. Dove? Si è parlato come probabile della messa a disposizione di un casolare in disuso nel comune di Montecatini. Ma ieri il presidente Enrico Rossi e l'assessore Vittorio Bugli hanno smentito. O meglio. Hanno detto: «Ancora non lo sappiamo». Sarà la Asl Toscana Centro a individuare la struttura idonea a svolgere le funzioni di centro di accoglienza migranti, scegliendola tra le sue proprietà non utilizzate a fini istituzionali.

Dunque il nuovo Centro migranti di don Massimo Biancalani potrebbe nascere in un immobile situato nella provincia di Pistoia, ma anche in quella di Prato o di Firenze. Sono tutte aree di competenza della Asl Toscana Centro. Il Centro migranti potrebbe sorgere in città o in campagna. Ancora non è chiaro. Don Massimo Biancalani però ha un'urgenza. Sono sempre di più i migranti che bussano alle porte della parrocchia di Vicofaro, viaggiano sull'ordine di uno-due al giorno, ma l'ordinanza del Comune di Pistoia parla chiaro: stop all'accoglienza nei locali della canonica. Ancora più chiaro il blitz di sabato scorso di polizia, carabinieri, Guardia di finanza, vigili del fuoco e vigili urbani.

Allora va trovato un altro posto. Ci vuole un'altra struttura che permetta il potenziamento delle soluzioni alloggiative per la prima accoglienza dei migranti.

E il protocollo d'intesa firmato ieri a Palazzo Strozzi Sacrati tra il presidente Enrico Rossi e il parroco di Vicofaro va in questa direzione. Don Biancalani si impegna a presentare il progetto di accoglienza, la Regione lo visiona, rilascia il permesso e dà mandato alla Asl Toscana Centro di individuare un immobile idoneo. Una volta trovato, nascerà il nuovo Centro di accoglienza migranti. L'immobile verrà concesso per periodi rinnovabili e l'azienda sanitaria, dandone congruo preavviso, si riserva di chiedere di rientrarne in possesso, subordinando la richiesta alla preventiva sistemazione degli ospiti in un'altra struttura.

Soddisfatto dell'accordo il presidente Rossi. «La sicurezza e la legalità crescono solo sviluppando l'integrazione. Ecco perché sosteniamo il progetto di don Biancalani». E poi attacca Salvini: «Con la ruspa i problemi non si risolvono. Anzi: aumentano». Gli fa eco il parroco di Vicofaro. «L'iniziativa che ha preso nei nostri confronti il presidente Rossi e la fiducia che ha sempre avuto in noi, sono importanti e le accogliamo con grande piacere. Ci consentirà di sviluppare il nostro progetto legato a due piccole parrocchie e di immaginare sviluppi successivi di questa esperienza di accoglienza».

Poi però don Biancalani si lamenta della latitanza dello Stato: «Noi non troviamo molta simpatia nel Governo, così come non la trova chiunque lavora sul tema dell'immigrazione cercando di far valere i principi fondamentali della Costituzione e i diritti umani. Penso a Mimmo Lucano».

E oggi Rossi e don Biancalani incontrano a Catanzaro proprio lui, Mimmo Lucano, il sindaco di Riace diventato simbolo dell'Italia che accoglie. —

SAMUELE BARTOLINI. BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI.

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