Il Tirreno

Pistoia

l’omelia delle polemiche 

Decreto sicurezza Libera solidale con don Tofani

Decreto sicurezza Libera solidale con don Tofani

Il Coordinamento pistoiese esprime vicinanza al parroco«Accoglienza e soccorso alla base di una società che voglia restare umana»

22 dicembre 2018
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agliana. «Con questa legge neanche il migrante Gesù si sarebbe salvato». Le parole pronunciate da don Paolo Tofani, parroco di Santomato e San Piero Agliana, durante l’omelia della scorsa domenica, hanno avuto eco nazionale.

Il Coordinamento pistoiese di “Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie” esprime piena solidarietà a don Tofani “che per la sua omelia durante la messa a San Piero è stato oggetto di accuse e richieste di “mea culpa” da parte del senatore della Lega Manuel Vescovi. Don Paolo Tofani e l’intera Comunità parrocchiale di Santomato – ricorda il Coordinamento – aderiscono da anni a Libera e si impegnano da sempre a testimoniare con la concretezza delle loro scelte la fedeltà al Vangelo con particolare attenzione a chi si trova in situazioni di fragilità ed emarginazione sociale. Con Libera condividono i valori della Costituzione che mette al centro la dignità della persona e l’impegno nella lotta contro ogni intimidazione, sopruso e violenza che la calpesti. Condividono inoltre la preoccupazione per il linguaggio rozzo con cui troppo spesso viene affrontato il tema dell’immigrazione e per il clima di odio e razzismo sempre più diffuso. Le parole di don Paolo hanno espresso le convinzioni di tutti coloro che ritengono che l’accoglienza e il soccorso siano alla base di una società che voglia restare umana e che il Decreto sicurezza di Salvini vada invece nella direzione opposta moltiplicando le sofferenze e l’emarginazione di chi già è in una situazione di grande difficoltà, aumentando la clandestinità e l’insicurezza di tutti, stranieri e italiani. Riteniamo che una società democratica in quanto tale implichi la libertà di pensiero e di espressione, che le leggi vadano rispettate ma che sia un diritto e un dovere di ogni cittadino criticarle se in coscienza le ritiene ingiuste”. –



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