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La rabbia dei sanromanesi «Dimenticati dal Comune»

La rabbia dei sanromanesi «Dimenticati dal Comune»

Proteste durante la consulta al circolo Arci Torre Giulia: i cittadini denunciano situazioni di pesante degrado e problemi di convivenza con gli immigrati

13 ottobre 2017
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SAN ROMANO. Cronaca di una serata infuocata a San Romano, dove mercoledì, al circolo Arci Torre Giulia, la riunione della consulta chiamata a raccolta sui problemi della frazione ha visto riempirsi la sala, con decine di presenti di fronte al sindaco Giovanni Capecchi, alla vicesindaca Linda Vanni e agli assessori Roberto Marzini e Alessandro Varallo. Il degrado del quartiere intorno alla stazione ferroviaria, con tutto il corredo di segnalazioni su spaccio, abbandono rifiuti e fenomeni di prostituzione, che da mesi è al centro della lotta politica, ha trovato sfogo in una serata organizzata dopo oltre un anno, ottenuta dopo una raccolta firme.

«La Prefettura ci ha garantito una maggiore presenza delle forze dell'ordine – ha riferito Marzini – Negli ultimi mesi sono stati fatti controlli più stringenti da parte dei vigili, con identificazione di vari soggetti e segnalazioni». Sullo sfondo i problemi legati alla convivenza e all'integrazione, denunciati a più riprese dalla platea composta da residenti, opposizioni e anche esponenti delle comunità straniere. Al centro del dibattere anche i richiedenti asilo arrivati in una struttura vicina gestita dalla Multicons. «Sarò costretta a chiudere, vivere in quel quartiere è diventato un incubo – denuncia Renata Fatticcioni, titolare dell'hotel di fronte alla stazione – Spaccio, rifiuti, adescamenti e prostituzione alla luce del giorno».

«Nella via della stazione chiudono gli italiani e aprono gli stranieri» dice un'altra signora, mentre una ragazza racconta «nei vicoli troviamo siringhe, il sottopasso la sera fa paura».

Sulla difensiva la giunta, chiamata a rispondere anche su progetti di riqualificazione di cui si parla da tempo: dal recupero dei locali inutilizzati della stazione per le associazioni la cui disponibilità a detta di Capecchi «sarà sancita con le Ferrovie entro l'anno», alle telecamere «in arrivo, ottenuto il permesso dal convento per un'antenna».

Politiche di riqualificazione del quartiere legate alla ciclopista dell'Arno sono poi state anticipate da Varallo: «Bando entro il 2018, con lavori intorno alla stazione, infrastrutture e sorveglianza». A Vanni, invece, il compito di difendere le «numerose iniziative per l'integrazione fatte e l'inserimento dei richiedenti asilo in percorsi socio-lavorativi. Non decidono i Comuni. È compito della Prefettura».

«San Romano ha problemi di degrado, con una ghettizzazione in atto: dovremmo ospitare 28 profughi, me ne risultano 80 – ha detto l'ex consigliere Massimo Tesi – Troppe cose hanno risentito della mancanza di investimenti».

Sul piede di guerra anche le altre opposizioni, da Luca Potì (Cinque Stelle) a Damiano Carli alla socialista Maria Vanni, che dice: «I cittadini si facciano sentire il 20 ottobre al consiglio comunale aperto».

Nilo Di Modica

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