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Jalal condannato, ma il terrorismo non c’entra

Jalal condannato, ma il terrorismo non c’entra

In appello il giovane accusato di predicare la jihad ha preso 20 mesi solo per istigazione a delinquere

08 marzo 2018
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PISA. Assolto in primo grado, condannato a un anno e 8 mesi con la condizionale in appello.

Era accusato di istigazione alla jihad con l’aggravante di aver agito con strumenti informatici e telematici, Jalal El Hanaoui, marocchino, 28 anni, di cui gli ultimi 20 a Ponsacco. Il pm Angela Pietroiusti anche ieri, come nel processo a Pisa, ha chiesto per l’imputato una condanna a 8 anni di reclusione con l’espulsione una volta scontata la pena. La Corte d’Assise d’Appello lo ha condannato solo per istigazione a delinquere escludendo la finalità del terrorismo per i suoi post su Facebook.

La sentenza è stata letta ieri sera poco prima delle nove e mezzo dopo tre ore di camera di consiglio.

Jalal era presente in aula a Firenze con i suoi legali, gli avvocati Tiziana Mannocci e Marco Meoli.

«Aspettiamo di leggere le motivazioni da depositare entro 90 giorni – spiegano i difensori di Jalal –. L’aspetto positivo da sottolineare è la rimozione dell’accusa di terrorismo che per il nostro cliente era un marchio ingiusto. Le motivazioni serviranno anche a capire meglio in che misura viene riconosciuta l’istigazione a delinquere».

Jalal fu arrestato nel luglio 2015 dalla Digos al termine di una lunga indagine partita da una segnalazione della Direzione centrale polizia di prevenzione, nell'ambito del monitoraggio contro il terrorismo.

La Corte d’Assise di Pisa lo assolse con la formula perché il fatto non sussiste sostenendo che le indagini erano state condizionate dall'«angoscia collettiva» provocata dal fenomeno del terrorismo islamico fondamentalista.

Lo portarono in cella, dove è rimasto per quasi un anno, pochi giorni dopo l'attentato a un resort in Tunisia in cui morirono 37 persone. Secondo quanto scrissero i giudici pisani, il contesto nel quale era maturata l'attività investigativa, riguardante «il fenomeno del terrorismo islamico fondamentalista», era stato «connotato dalla concomitanza di episodi delittuosi di tale matrice, che hanno scosso la comunità internazionale e che, verosimilmente, hanno pesantemente condizionato l'attività di indagine, coinvolta dall'accresciuto coefficiente di angoscia collettiva».(p.b.)

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