Il Tirreno

Prato

Corradino Mineo: "La mafia si sconfigge con la buona politica"

Alessia Petraglia, Angela Riivello, Corradino Mineo e Luca Mori di LIberi e Uguali
Alessia Petraglia, Angela Riivello, Corradino Mineo e Luca Mori di LIberi e Uguali

Prato, il senatore e giornalista ha partecipato all'incontro coi candidati di Liberi e Uguali, Angela Riviello, Luca Mori e Alessia Petraglia

16 febbraio 2018
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PRATO. La scelta di Pietro Grasso come leader è stata un atto di preveggenza di Liberi e Uguali. L’idea che la legalità e il suo presidio sono un discrimine fondamentale». Così il senatore e noto giornalista Corradino Mineo (Commissione d’inchiesta sul fenomeno delle mafie) ieri mattina all’incontro con la stampa sul tema “Legalità, la Toscana non è un’isola felice”, insieme ai candidati Angela Riviello, Luca Mori e la senatrice Alessia Petraglia.
Il senatore Mineo ha esplicitato chiaramente il concetto: «È una tragedia. Il nostro sistema di potere, che pur ha avuto anche pregi, non regge più. Pure nell’Italia Centrale c’è stata una penetrazione formidabile della mafia. Che non è quella, o solo quella dei killer, perseguita con i blitz spettacolari, è soprattutto quella degli affari, che è ancora più pericolosa perché mina il nostro tessuto connettivo».
«La mafia – ha proseguito Mineo – si sconfigge solo con la buona politica. Perché la mafia ha molto a che vedere con la corruzione. So che c’è un dibattito se fare ricorso o meno alla categoria della mafia. In fin dei conti che cos’è la mafia? È un sistema, uno strumento che con la minaccia fa funzionare l’incontro tra un affarista e un corrotto per chiudere un contratto. Questa è la caratteristica fondamentale di una parte del settore economico italiano, quello che lavora per il mercato interno, quello meno sviluppato. Questa penetrazione mafiosa è un danno incredibile per il Paese, perché connessa all’evasione, perché connessa alla corruzione. Parlare di mafia e mobilitarci contro la mafia è fondamentale».
Ma esiste una mafia cinese, e al di là delle vicende giudiziarie può esistere anche a Prato. Mineo non si è sottratto.
«Sono siciliano, non mi offendo, ma se c’è un posto dove la mafia c’era prima che in Sicilia è in Cina. È assolutamente conclamato. Un mercato, quello cinese, che non era riuscito a diventare un mercato con le caratteristiche occidentali perché comunque c’era l’impero, funzionava grazie a questo potere occulto che faceva girare gli affari. C’è una mafia cinese, c’è da tempi storici, ed è chiaro che viene esportata anche qua, come del resto noi abbiamo esportato la mafia siciliana a New York».
«C’è però – ha concluso il senatoreCorradino Mineo – quelli che la favoriscono. Chi sono quelle parti del nostro tessuto che la favoriscono? E quali regole dello Stato ci permettono di combatterla? Questa è la questione».
 

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