Il Tirreno

Prato

Il Pd chiude in grande stile al Politeama

La platea del Pd al Politeama (foto Sproviero Batavia)
La platea del Pd al Politeama (foto Sproviero Batavia)

Prato, serata finale di campagna elettorale di Giacomelli, Bini e Della Vedova. Silli (Forza Italia): "Il 5G è come la brioche di Maria Antonietta". L'appello al voto di Liberi e Uguali

02 marzo 2018
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PRATO. Il Pd ha scelto il Politeama per chiudere stasera, 2 marzo, la sua campagna elettorale. Nel teatro di via Garibaldi, davanti a una platea di fedeli e fedelissimi, erano presenti tutti i candidati del collegio pratese: Antonello Giacomelli, Benedetto Della Vedova e Caterina Bini. Oltre a loro, il sindaco Matteo Biffoni e gli altri sindaci dei comuni della provincia, nonché tutte le rappresentanze della coalizione di centrosinistra.

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Giorgio Silli in chiusura di campagna elettorale: «Presto gli stati generali del distretto. Il 5G come le brioche di Maria Antonietta». «La politica non ha ancora capito il Distretto. Dobbiamo superare questa “sindrome di Maria Antonietta” (la quale, quando i cittadini francesi in occasione della rivolta del pane chiesero di avere da mangiare, rispose loro: “Se non avete pane, mangiate brioche”) e dedicarci alle cose che contano davvero: la nostra comunità non vede il futuro, ma qualcuno propone il 5G. Che va bene, per carità, ma è come le brioche di Maria Antonietta». Così il candidato pratese di Forza Italia all’uninominale della Camera Giorgio Silli. «Il 5G è un pezzo piccolissimo di quello che si può fare e sulle proposte di campagna elettorale, liofilizzate, pronto-uso, di ormai ex Ministri davvero non mi esprimo. Prima pensiamo a come dar da mangiare alle persone, a farle stare serene nei luoghi dove vivono, a far sì che possano pagare le bollette. Con il presidente del Parlamento Europeo Tajani, già commissario europeo all'Industria e prossimo presidente del consiglio, abbiamo già parlato dell'economia circolare del Distretto e dobbiamo incontrarci per questo dopo le elezioni. Siamo pronti a lavorarci duramente – continua Silli -.  C'è un'economia intera da rimettere in piedi partendo dalle sue radici, dalle specialità e dalla formazione. Il 5G sarà un pezzetto di un progetto più grande. Per prima cosa, in ogni caso, servirà convocare gli Stati generali del Distretto subito dopo il voto, per ripensare un progetto di sviluppo vero.

 

Appello al voto di Riviello e Mori: «Un voto per cambiare». «Il voto a Liberi e Uguali è un voto per il lavoro, per i diritti, per la salute per tutti, per la giustizia sociale, per la solidarietà fra le persone, per la libertà, per una società senza esclusioni, barriere e discriminazioni, perché la sua convivenza è basata sulla legalità e sul rispetto di regole e norme etiche».

Inizia così l’appello al voto dei candidati Angela Riviello (Senato uninominale e plurinominale) e Luca Mori (Camera uninominale)

«E’ un voto – continuano i due candidati di leu – che chiede un cambiamento, radicale, rispetto ad azioni e politiche che non hanno arrestato l’accentuarsi dei livelli di diseguaglianza e dei livelli di ricchezza per poche privilegiate elite economiche, sociali e finanziarie.

E’ un voto per una società aperta ed europea, fondata sui valori della solidarietà e della dignità sociale. La crisi di questi anni, che ha attraversato profondamente anche Prato e la Toscana, ha minato i rapporti di convivenza, ha reso precario il lavoro sempre più mal pagato, ha ingenerato paure e diffidenze che hanno determinato arretramenti nelle relazioni comunitarie e tra le persone.

Bisogna liberare la società italiana e locale dalle paure e dalle incertezze che l’attanagliano, bisogna ridare fiducia al futuro, ricreare i presupposti per un nuovo sviluppo.

Si può fare se il lavoro, ossia la possibilità di stabilire nuove e più solidali relazioni tra gli uomini e le persone, di stabilire nuove e più avanzate e sostenibili relazioni con l’ambiente e il sistema naturale che ci accoglie, torna al centro delle politiche pubbliche.

C’è bisogno di un nuovo umanesimo. Un altro futuro è possibile a Prato, in Italia, in Europa».

 

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