Il Tirreno

Prato

Il vescovo di Prato Franco Agostinelli festeggia i 50 anni di sacerdozio

di Azelio Biagioni
Il vescovo di Prato Franco Agostinelli
Il vescovo di Prato Franco Agostinelli

Venerdì 8 la cerimonia di ringraziamento nella cattedrale di S. Stefano. Il 2018 potrebbe essere l’ultimo anno da vescovo per raggiunti limiti di età

05 giugno 2018
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PRATO. Festeggia le nozze d’oro sacerdotali. Cinquant’anni da quando, per la prima volta, gli venne appoggiata sulle spalle la stola simbolo del presbitero. Monsignor Franco Agostinelli, vescovo di Prato, si appresta a celebrare questo bel traguardo e la chiesa pratese si stringe in festa attorno al suo pastore. Era il 9 giugno 1968 quando Agostinelli venne ordinato prete ad Arezzo. Dopo aver conseguito la laurea in Teologia alla Pontificia università Lateranense ha continuato gli studi presso l'Accademia Alfonsiana, poi ha svolto il ministero sacerdotale nella diocesi aretina fin quando viene nominato da Giovanni Paolo II vescovo di Grosseto. Ma anziché ricordare questo compleanno sacerdotale il 9 giugno, la festa è stata anticipata a venerdì 8, quando ricorre la solennità del Sacro Cuore di Gesù, giornata dedicata ai sacerdoti, come a sottolineare ancora di più l’importante evento.

Alle 18,30 di venerdì nella Cattedrale di Santo Stefano verrà celebrata una messa di ringraziamento per i cinquant’anni di sacerdozio di monsignor Agostinelli, alla quale è prevista la partecipazione di tanti fedeli che si vogliono così stringere intorno al loro vescovo. Che è pastore di questa diocesi dal 2013, prima lo era di Grosseto dal 2002 (anno in cui è stato consacrato vescovo) e dove è rimasto fino al 2013 prima di arrivare, appunto, a Prato. Agostinelli è nato il 1° gennaio 1944, quindi nel 2019 compirà 75 anni. E, come previsto dal diritto canonico, al compimento del 75° anno di età i vescovi sono tenuti a dare le proprie dimissioni per raggiunti limiti d’età. Al momento è prematuro parlare di cosa accadrà a gennaio, perché tutto spetta alla decisione del Papa. Le ipotesi sono due: Francesco potrebbe concedere una “prorogatio” al vescovo, così da far prolungare il suo operato alla guida della diocesi pratese, oppure accettare le sue dimissioni e nominare, dunque, un altro vescovo alla guida della diocesi.

Durante il periodo della “sede vacante”, ovvero dal momento in cui le dimissioni saranno accettate, verrà nominato un amministratore apostolico (o un amministratore diocesano) che guiderà la diocesi in attesa dell’arrivo del vescovo successore. E il nuovo presule potrebbe essere già vescovo in un’altra diocesi oppure nominato ex novo. In quest’ultimo caso, spetta a Papa Bergoglio nominarlo vescovo (in questo caso di Prato), poi c’è il momento della solenne messa con l’ordinazione episcopale effettuata dal Papa oppure da un vescovo previo il permesso del Pontefice. Ma al momento, come detto, è prematuro parlarne, l’unica cosa certa è che Agostinelli dovrà presentare la sua rinuncia al Pontefice, a cui spetterà la decisione.


 

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