Il Tirreno

Prato

Studente perde un dito durante lo stage Interviene il ministro

Studente perde un dito durante lo stage Interviene il ministro

Bussetti: «Quanto accaduto è grave, subito verifiche» Silenzio dalla scuola, l’azienda: «Qui mai avuto problemi»

15 giugno 2018
3 MINUTI DI LETTURA





MONTEMURLO. Un trapano a colonna, quello che serve a perforare. Lo maneggia un ragazzo, inserito nel programma ministeriale "Alternanza scuola-lavoro". Qualcosa non funziona e il macchinario gli scappa, gli trancia la falange del quarto dito. Lo studente ha 17 anni ed è vittima di un infortunio sul lavoro anche se lui, all’officina meccanica “Pi-Esse-Ti” di Montemurlo (via Prato), non stava lavorando alle 10 di mercoledì. Lui era lì, appunto, per frequentare le 400 ore di stage obbligatorio nell’ambito del progetto "Alternanza-scuola lavoro" per l’istituto "Fedi-Fermi" di Pistoia. E si è ferito alla mano sinistra con un trapano, per cause ancora da accertare e di cui si sta occupando il dipartimento prevenzione dell’Asl Toscana Centro. Intanto, è stato portato in ospedale dove gli hanno amputato la falange dell'anulare. «Sono anni che la nostra azienda ospita studenti per gli stage – commenta a freddo uno dei titolari – e non si era mai verificato niente». Il ragazzo è stato medicato e poi dimesso ma di sicuro poteva andare peggio. Non finisce qui. Il caso di Montemurlo finisce sul tavolo del neo-ministro dell’istruzione Marco Bussetti. «Non possiamo permettere in nessun modo che sia messa a rischio l’incolumità degli studenti partecipanti». Il membro dell’esecutivo è chiaro: «Questo sarà uno dei primi temi che porremo all’attenzione della prossima riunione dell’Osservatorio sull’alternanza. Se ci sono stati errori, se quell’accordo non è stato rispettato, occorre intervenire». La nota del ministero parla di «verifica puntuale da parte dell’ufficio scolastico territoriale, a partire dai contenuti della convenzione stipulata tra scuola e struttura ospitante, oltreché dagli obblighi in materia di sicurezza». Per questo ieri pomeriggio si è svolto un incontro tra il tutor della scuola e il titolare della “Pi-Esse-Ti” con la stesura di una relazione specifica a seguito dell’incidente. L’officina di Montemurlo è un’azienda storica fondata nel 1976 da Maurizio Segoni, specializzata nella lavorazione di manufatti metallici. Al momento ospita cinque ragazzi per l’Alternanza scuola-lavoro, due del "Fedi-Fermi" di Pistoia e tre del "Buzzi" di Prato. Su quanto accaduto vuole vederci chiaro anche la Fiom-Cgil provinciale che lunedì prossimo incontrerà la Rete degli Studenti Medi (insieme alla Flc Cgil, il sindacato della scuola) per iniziare un percorso condiviso. «L’obiettivo è la firma di un protocollo d’intesa sulle buone prassi in modo da scongiurare incidenti come quello accaduto a Montemurlo», fa sapere il segretario pratese della Fiom Emilio Testa, che mercoledì pomeriggio ha avuto un colloquio con il titolare “Pi-Esse-Ti” già precedentemente fissato. Tra i temi toccati, la stesura di un regolamento interno legato all’organizzazione del lavoro e richiesto dall’azienda. «Organizzerò un’assemblea nei prossimi giorni per discutere con i lavoratori anche dell’infortunio avvenuto durante lo stage di uno studente», annuncia Testa. Il Tirreno ha provato a raggiungere telefonicamente il dirigente scolastico dell’istituto "Fedi-Fermi" per capire meglio il ruolo della scuola in questa vicenda. Ma il preside Paolo Bernardi ha rinunciato a dare una risposta, dichiarandosi molto impegnato con gli scrutini di fine anno.

Maria Lardara

Francesca Vattiata

Primo piano
Fisco e lavoro

Decreto 1° maggio, Meloni: bonus da 100 euro per i dipendenti con reddito sotto i 28mila euro