Il Tirreno

Prato

La Lega vuole il vigile di quartiere. Pasquinelli: "Mancano i numeri"

Maria Lardara
La Lega vuole il vigile di quartiere. Pasquinelli: "Mancano i numeri"

Fa discutere la petizione che ha raccolto 600 firme e andrà in commissione il 10 settembre, alla presenza del sindaco Matteo Biffoni 

18 agosto 2018
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PRATO. A volte ritornano. Prima accantonati e poi rispolverati. I vigili di quartiere, quelli che la giunta Cenni tagliò nel 2010 insieme alle circoscrizioni, tornano alla ribalta: ora li chiedono 600 pratesi che hanno firmato una petizione lanciata dalla Lega Nord due mesi fa. Depositata da poco in Comune, la petizione è pronta per approdare il 10 settembre prossimo in commissione 3, quella presieduta dal dem Luca Roti (presente anche il sindaco Matteo Biffoni in virtù della sua delega alla sicurezza).

"Alcuni si sono fermati ai nostri gazebo per firmare, altri sono venuti a trovarci in sede – racconta la segretaria del Carroccio Patrizia Ovattoni – Un’esigenza molto sentita, quella del vigile di quartiere, soprattutto nelle periferie abbandonate della nostra città. Una figura di ascolto e di “cerniera”, capace di avvicinare i cittadini alle istituzioni". Paletta in mano e fischietto, secondo la Lega i vigili di prossimità dovrebbero garantire una presenza fisica per residenti e commercianti migliorando la “sicurezza percepita”.

Come la mettiamo però con i numeri della polizia municipale? Con quelli attuali il comandante Andrea Pasquinelli vede difficile un ritorno al vigile di quartiere. "Una struttura periferica sotto le sedici unità non darebbe nessun tipo di servizio. Qui si ragiona di aggiungere servizi tenendone in piedi altri, di primaria importanza. E non ci sono i numeri". Un esempio? Il servizio di pronto intervento 24 ore su 24 in caso di incidenti stradali che non tutte le città capoluogo in Toscana hanno. All’epoca della giunta Cenni, i vigili di quartiere erano una cinquantina, dislocati su tutta Prato. "Non è che ora il territorio venga lasciato sguarnito – fa notare Pasquinelli – quando arriva una segnalazione alla centrale viene passata alla pattuglia di zona". E poi il comandante ricorda come nel giro degli ultimi quindici anni il corpo abbia perso trenta unità per via del blocco del turnover del personale ripristinato dal decreto Minniti. Ma la polizia municipale, che al momento conta 165 agenti, resta sotto organico: la dotazione ottimale sarebbe di 250 unità.

Basti pensare che una città come Brescia, che ha numeri e caratteristiche simili a Prato data l’alta incidenza di immigrati, può disporre di 300 agenti. A Prato tra l’altro sono in arrivo sei vigili di quartiere annunciati a giugno, grazie a un accordo tra Regione Toscana e Anci per sperimentare su tredici aree di diversi comuni questo servizio.
 

 

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