Il Tirreno

Prato

Manifestazione di Fratelli d'Italia davanti ad una stireria cinese di Montemurlo

La manifestazione di Fratelli d'Italia davanti ad un'azienda cinese a Oste (foto Sproviero-Batavia)
La manifestazione di Fratelli d'Italia davanti ad un'azienda cinese a Oste (foto Sproviero-Batavia)

Il deputato Giovanni Donzelli e il coordinatore regionale Francesco Torselli: "Non possiamo accettare che in Toscana esistano zone in cui lo Stato si arrende e cessa di essere Stato, permettendo che qualcuno si faccia delle regole sue"

04 novembre 2018
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PRATO. "Non possiamo accettare che in Toscana esistano zone in cui lo Stato si arrende e cessa di essere Stato, permettendo che qualcuno si faccia delle regole sue. Fratelli d'Italia ha deciso di ricordare il 4 novembre, a cento anni dalla vittoria della prima guerra mondiale, manifestando nelle città di tutta Italia e parlando oggi di quelli che sono i nemici dell'Italia: bisogna combattere per dire, oggi come cento anni fa, non passa lo straniero". Così il deputato di Fratelli d'Italia Giovanni Donzelli e il coordinatore regionale del partito Francesco Torselli, che questa mattina hanno guidato una delegazione di Fratelli d'Italia a Montemurlo (Prato), "luogo simbolo dell'invasione straniera" in Toscana. Insieme a loro c'era anche Matteo Mazzanti, capogruppo di Fratelli d'Italia al Comune di Montemurlo.

Gli esponenti di Fratelli d'Italia sono entrati in una stireria gestita da cinesi: "Un luogo che più volte è stato chiuso per sfruttamento di manodopera clandestina e poi riaperto grazie all'escamotage di intestare la ditta a lavoratori diversi - hanno sottolineato Donzelli e Torselli - qui è stato lo stesso sindaco del Partito democratico a chiedere aiuto".

Entrando nel capannone Fratelli d'Italia ha trovato persone al lavoro di domenica: con loro c'erano persino dei bambini. Nello stesso locale c'è anche una cucina dove dei lavoratori mangiavano. "Oggi - hanno concluso gli esponenti di Fratelli d'Italia - siamo qui a dire che lo Stato deve intervenire con urgenza per impedire a questi signori di farsi beffa dell'Italia e di tutti quegli imprenditori costretti a regole rigidissime e a fatiche inenarrabili per portare avanti le proprie attività".

 

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