Il Tirreno

Prato

Il girotondo della pace intorno al Castello - Foto

di Azelio Biagioni
Il girotondo della pace in piazza delle Carceri (foto Sproviero-Batavia)
Il girotondo della pace in piazza delle Carceri (foto Sproviero-Batavia)

Prato, Giornata della memoria: due passeggiate che si sono svolte nel centro storico si sono riunite in piazza delle Carceri

27 gennaio 2019
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PRATO. Un simbolico abbraccio di tante persone; giovani e meno giovani. Che, tenendosi per mano, hanno fatto il giro dell’intero Castello dell’Imperatore. Un gesto di pace in un luogo che purtroppo fu teatro di uccisioni. . È stato il momento clou delle due iniziative in programma oggi, domenica 27, in occasione della giornata della memoria e che ha visto una camminata fra le “Pietre d’inciampo”, ovvero quelle targhe poste in alcune zone delle città e che ricordano con i nomi coloro che furono deportati nei campi di concentramento e di sterminio nazisti. A Prato le’Pietre d’inciampo’sono collocate nei luoghi dell’arresto di chi, purtroppo, non è più tornato dai lager.

L’iniziativa era a cura di Sentieri partigiani, Anpi, Aned e Fondazione museo della deportazione. E proprio in piazza delle Carceri ai piedi del Castello si è unita a questo corteo la marcia della pace organizzata dall’Azione cattolica, dall’oratorio di Sant’Anna e dall’Agesci. Due cortei uniti nel nome della pace. La marcia della pace è partita da piazza dell’Università, presenti soprattutto bambini che sfidando il freddo pungente hanno camminato per la strade del centro portando in mano la bandiera colorata della pace.

Prima tappa in piazza Duomo dove era stata allestita una tenda. Una tenda, è stato detto, che sa di casa e dove ognuno dei bambini ha attaccato un foglietto con un messaggio di pace che voleva rappresentare un mattone necessario per costruire un’abitazione.

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Ha portato il saluto del vescovo Franco Agostinelli, assente per un’indisposizione, don Maurizio Corradini: «Bisogna vivere i valori della pace nella quotidianità – ha detto il sacerdote – Valori che, purtroppo, spesso sono disattesi».

Insieme al religioso anche don Massimo Malinconi e don Marco Degli Angeli. Poi il corteo è proseguito verso piazza Santa Maria delle Carceri. Qui tutti sono stati invitati a prendersi per mano e girare intorno al Castello fino ad abbracciarlo completamente.

Giovani che stringevano le mani di chi ha qualche anno in più, tutti insieme per un gesto mai fatto prima di oggi. Poi sono stati letti i nomi di quanti vennero strappati alla loro quotidianità e portati nei vari campi di sterminio. Nomi che si possono leggere anche nelle pietre di inciampo. Su quelle targhe erano stati collocati alcuni fiori e dei lumini accessi.

Una giornata densa di significati che si chiama della memoria, perché mai venga meno la memoria di quanto successo. I due cortei si sono quindi uniti e hanno sfilato per arrivare in piazza del Comune dove hanno portato i saluti conclusivi il presidente del coordinamento cittadino per la pace Massimo Carlesi, il sindaco Matteo Biffoni e la presidente dell’Anpi Angela Riviello.

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