Il Tirreno

Giuseppe Conte premier indicato per il governo Lega-M5S - Video

Mario Neri
Di Maio e Conte
Di Maio e Conte

Il prof nemico della burocrazia, era uno ministri "annunciati" da Di Maio prima del voto. Il primo contatto con Bonafede: "Ma non li votavo, guardavo a sinistra"

21 maggio 2018
3 MINUTI DI LETTURA





FIRENZE. Un premier di Firenze, un premier come nemesi, maturato proprio lì, nel fortino un tempo inespugnabile, fra le mura di un ateneo un tempo normalizzato al verbo della Leopolda, nel cerchio dell’accademia un tempo amica. Il nemico alle porte. Chissà cosa è frullato ieri, alle prime indiscrezioni sulla premiership, nella testa di Matteo Renzi. Il nemico alle porte. Giuseppe Conte, 54 anni, pare abbia coltivato perfino una simpatia per i renziani e il renzismo.

[[atex:gelocal:il-tirreno:regione:toscana:1.16864232:Video:https://video.gelocal.it/iltirreno/politica/giuseppe-conte-ecco-chi-e-il-giurista-che-potrebbe-guidare-il-governo/102976/104566]]

Quelle indiscrezioni, però, ora sono state confermate da Luigi Di Maio. "Sono molto orgoglioso di questo nome perché è la sintesi del Movimento Cinque Stelle - ha detto Di Maio -. Non vesserà il popolo italiano. Non è stato eletto? Era nella mia squadra, lo hanno votato 11 milioni di italiani".

[[atex:gelocal:il-tirreno:regione:toscana:1.16864147:Video:https://video.gelocal.it/iltirreno/politica/governo-di-maio-il-nome-fatto-a-mattarella-e-quello-di-giuseppe-conte/102972/104562]]

Il prof di diritto privato dell’Università di Firenze è il nome indicato ufficialmente a Mattarella come premier. Dopo aver conosciuto Alfonso Bonafede, il MrWolf del Movimento, l’avvocato NoTav, il risolutore tuttofare delle rogne stellate. «Il primo contatto con i 5 Stelle l’ho avuto quattro anni fa, dissi loro che non li avevo votati e non ero neppure simpatizzante. Loro risposero “meglio”». E così galeotta fu l’onestà, la repulsione per ogni vaghezza clientelare, ha raccontato il docente di origini foggiane, ordinario al polo fiorentino di Scienze politiche e premier in pectore del governo gialloverde.

[[atex:gelocal:il-tirreno:regione:toscana:1.16863727:Video:https://video.gelocal.it/iltirreno/locale/il-prof-conte-probabile-premier-gli-studenti-notizia-a-sorpresa-ma-farebbe-bene/102952/104541]]

Il suo nome è rimasto lì per giorni, congelato nel timido sospiro con cui Luigi Di Maio lunedì lo aveva appena sussurrato alle orecchie del presidente Sergio Mattarella come capo degli «esecutori» del contratto, fermo a galleggiare nel cassetto delle ipotesi che il capo politico si sarebbe giocato se davvero Matteo Salvini non avesse ceduto. Ecco, il capitano non l’ha fatto. E così l’unica via d’uscita dallo stallo era lui, l’uomo voluto dai grillini nel Consiglio di presidenza della magistratura amministrativa.

[[atex:gelocal:il-tirreno:regione:toscana:1.16863732:Video:https://video.gelocal.it/iltirreno/locale/verso-il-governo-nella-facolta-di-conte-quando-all-amica-prof-squillo-il-telefono-e-lui/102951/104540]]

E adesso Conte l’«esecutore» dell’esecutivo contrattualizzato è una specie di paradosso. Anche alla presentazione del fanta-governo stellato all’Eur, il prof aprì il suo intervento da ministro eventuale della pubblica amministrazione rievocando le «prerogative» assegnate al capo dello Stato dalla Costituzione. Chissà se negli incontri “clandestini” in cui il capo grillino gli ha chiesto di farsi “mano” al servizio del programma, Conte ha ricordato che per la Carta un presidente del Consiglio è soprattutto “testa” della politica indicata nel programma, perché la politica «la dirige» e la «indirizza» (art. 95).

[[atex:gelocal:il-tirreno:regione:toscana:1.16863740:Video:https://video.gelocal.it/iltirreno/politica/m5s-conte-possibile-premier-quando-di-maio-lo-presento-nella-squadra-di-governo/102929/104518]]

Di certo il prof è il «non iscritto» con identikit e curriculum perfetto per non urticare il Colle e gli alleati sovranisti. Non è, come l’altro toscano adottivo rimasto in lizza per giorni, l’economista del Sant’Anna di Pisa Andrea Roventini, un euroscettico parecchio dubbioso anche sulla flat tax. Cattedra anche alla Luiss, esperienze internazionali a Yale, Cambridge e Sorbona, Conte non dovrebbe trovare un corazziere a sbarrargli la strada. È stato consulente di Bonafede per la proposta di legge sulla class action nel 2015. Un anno dopo si è opposto alla nomina di consigliere di Stato della renziana Antonella Manzione. Come membro dell’organo di autogoverno della Magistratura amministrativa, ha destituito Francesco Bellomo, il consigliere di Stato che alle aspiranti magistrate imponeva la minigonna. Bravissimo a spiegare, un pelo ritardatario, gli studenti lo descrivono come «un classico conservatore».

A fine lezione ama intrattenersi con i ragazzi di Lista Aperta, gruppo giovanile nell’orbita di Comunione e Liberazione. i proposero di ricoprire quel delicato incarico e da lì non ho mai ricevuto una telefonata di interferenza da questi giovani che, ho potuto verificare, hanno nel dna la cultura della legalità e il rispetto delle istituzioni». Prima di allora, Conte l’ha pure ammesso, manco li votava i grillini. Navigava a sinistra. Ora invece ne è il prescelto. Firenze torna capitale, ma pentastellata. Renzi e i renziani ormai senza più requie, manco nel fortino.

Primo piano
I nomi e le storie di un dramma sociale

Altro che Primo Maggio, in Toscana non c’è da festeggiare: di lavoro si muore e le vittime diventano solo freddi numeri

di Martina Trivigno