Il Tirreno

Versilia

Piazza Dante dice no ai progetti per la stazione

di Donatella Francesconi
Piazza Dante dice no ai progetti per la stazione

Protocollato in Municipio un documento con 190 firme: sì alla farmacia diurna, contrari all’Unità di strada e al centro di aiuto per persone senza fissa dimora

03 ottobre 2017
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VIAREGGIO. La stazione si trasforma, come da progetti presentati dal Comune di Viareggio, finanziati dalla Regione Toscana e con il contributo di Ferrovie, e si prepara ad accogliere una farmacia, un “help center” per aiutare persone senza fissa dimora, un centro di accoglienza per donne e minori in emergenza abitativa. Un progetto che viene da lontano, ha attraversato almeno un paio di amministrazioni comunali, ed oggi vede 190 firme di residenti nella zona della stazione depositate in Municipio. Per dire sì alla farmacia, ma non con l’apertura notturna, e no a tutto il resto. Ma con una proposta: «Spostare il progetto complessivo alla stazione Vecchia, dove risultano essere presenti locali che si potrebbero ben adattare al progetto, per tutto o in parte, rianimando una zona che ad oggi risulta completamente abbandonata».

L’iniziativa parte dal Comitato di piazza Dante, attivo da anni nel denunciare come si vive nell’area della stazione ferroviaria, teatro di episodi violenti, di spaccio, prostituzione e quanto altro. «La presenza degli operatori della “Unità di strada”», si legge nel documento supportato dalle firme e protocollato ieri, non farebbe che aumentare - a dismisura - la concentrazione di stranieri, Rom e senza fissa dimora, provenienti anche dalle zone vicine. E ciò andrebbe a screditare e “ghettizzare” la piazza, a discapito di chi ha sostenuto importanti investimenti in immobili ed attività commerciali». Tra gli elementi che i cittadini di piazza Dante pongono all’attenzione degli amministratori è il fatto che «da quanto risulterebbe, tali progetti di carattere sociale, non saranno attuati presso le altre stazioni della Versilia. Questo fatto porterebbe nella nostra città tutta quella massa di persone che stazione nelle località vicine». Scenario non del tutto realistico, va precisato, perché la stazione di Viareggio è ormai già da tempo - per le scelte di Fs - la stazione di tutta la Versilia.

«Nell’attuazione del progetto», chiedono inoltre i cittadini, «si è poi pensato a tutelare le ospiti sole o con bambini dalla situazione di insicurezza presente all’interno della stazione?».

Non solo “no”, ma anche proposte, è l’impostazione del documento. Comprensivo di idea di uno spazio per le forze di polizia all’interno della stazione, così da garantire - alternandosi - «l’effettiva sicurezza, in quando la Polfer non risulta abbia organico sufficiente per poterlo fare, dovendo anche controllare la zona dei binari» e prestare servizio sui convogli.

I firmatari del documento si dicono «preoccupati per l’impatto che i progetti potrebbero avere sui diritti di sicurezza, vivibilità, tranquillità e libertà degli abitanti», oltre che «esasperati per una situazione che oggi ha raggiunto un livello di sopportazione invalicabile». Cittadini che «dall’amministrazione comunale si aspettano la tutela dei propri diritti ed il rispetto per il decoro di una piazza che dovrebbe essere il biglietto da visita per i turisti che entrano in città. Viareggio è una città turistica e l’impatto di un ghetto in stazione per i passeggeri che arrivano non fa né onore né decoro alla città»

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