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La Curia con i parroci: «Sì al messaggio contro il fascismo»

di Cesare Bonifazi
La Curia con i parroci: «Sì al messaggio contro il fascismo»

Don Lucio Malanca: non c’è nulla da criticare perché i valori della Costituzione sono in linea con l’insegnamento cristiano

29 dicembre 2017
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MASSAROSA. I preti di Massarosa ricevono il placet della Curia la quale ammette che, riguardo all’articolo sull’antifascismo apparso nel giornalino della parrocchia, «non c’è stata una consultazione sui contenuti ma sono perfettamente appoggiati e sottoscritti». Dunque il vescovo è con il giornalino parrocchiale e con i parroci che hanno appoggiato la posizione contro il nazifascismo.

A ribadirlo non solo don Giorgio Simonetti, il vicario per la zona di Massarosa, il quale aveva già dichiarato che, pur non avendo scritto direttamente il trafiletto, ne sottoscriveva completamente il significato e il messaggio. E da Lucca arriva il commento: «Non c’è niente di male in quelle parole - ha detto al Tirreno il portavoce del vescovo don Lucio Malanca - non solo i valori dell’antifascismo sono cristiani ma anche la Costituzione italiana ne parla. Non mi pare che ci sia nulla di criticabile. L’inclusione e l’apertura agli altri sono nel pieno spirito cattolico».

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E in effetti don Bruno Frediani, interrogato dal cronista, aveva chiarito che il suo era un ragionamento fatto in base proprio agli ideali dell’inclusione e della fratellanza. Insegnamenti che la parrocchia di Massarosa mette in pratica ospitando alcuni richiedenti asilo in immobili di proprietà della Chiesa. Nulla a che vedere con questioni di partito o di campagna elettorale, insomma. Del resto proprio il parroco aveva fatto notare come in passato sia le istituzioni che le scuole non avessero approfondito, soprattutto con i giovani, il tema del nazifascismo.

Don Bruno partendo da un tema molto sentito, quello dei vaccini, ha scritto che nel nostro Paese si sta vivendo una fase in cui sono sempre più presenti derive di stampo nazifascista, un virus. Una particolare attenzione è stata data al tema dell’immigrazione: l’accoglienza e l’integrazione sono temi cari alla fede cristiana.

Ma non ne sono convinti alcuni massarosesi che su Facebook hanno alzato un polverone attaccando duramente la posizione espressa nel giornalino della chiesa: alcuni hanno parlato addirittura di «intrusione nella vita politica».

Secondo alcuni quel libercolo distribuito nella parrocchia a fedeli e giovani sarebbe solo propaganda per un certo schieramento politico, «un modo per indottrinare».

Ad attaccare duramente la posizione del sermone è stata anche la consigliera regionale Elisa Montemagni della Lega Nord. La pasionaria massarosese ha invitato i preti a tenere la politica lontana dall’altare: «Ora siamo stufi - ha scritto - la politica non è la parola del Signore e deve rimanere fuori dalle chiese».

Un attacco in piena regola che non si è fermato a queste parole: «Solitamente mi astengo da commentare quello che succede nelle parrocchie - dice la leghista - non sono fascista o nazista ma sono fieramente populista, se ciò significa essere vicini ai problemi della gente comune e dalla parte del popolo».

Implicitamente Montemagni forse vuole suggerire che il suo partito sia stato tacciato di alimentare rigurgiti fascisti. Inoltre si sofferma sul passaggio in cui il parroco auspica un impegno maggiore da parte degli insegnanti nell’affrontare quella che è stata una pagina tragica della storia italiana.

«Le scuole hanno fatto fin troppo, e spesso troppo di parte, nell’insegnamento della storia - continua Montemagni - i catechisti, e ricordo i miei con affetto, devono svolgere un compito importante: l’insegnamento della religione e non della storia. Mi aspetto altro dalla Chiesa».


 

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