Il Tirreno

Versilia

Carnevale di Viareggio

E la politica italiana scende dai carri

di Simone Pierotti

Solo Grillo sta al passo di Trump e Kim. In calo Renzi e Salvini

31 gennaio 2018
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VIAREGGIO. E’ una delle più celebri frasi attribuita a Giulio Andreotti: «Un politico non vale niente se non è raffigurato sui carri del Carnevale di Viareggio». E allora qualche politico italiano, scrutando le foto del corso inaugurale di sabato scorso, qualche esame di coscienza dovrebbe pur farselo: O forse no. Forse non è un paradosso che nell’anno delle elezioni per il rinnovo del Parlamento, con equilibri di coalizione e candidature ancora da scoprire, a Viareggio sfilino più mascheroni di capi di Stato stranieri che caricature di aspiranti premier.

I due litiganti. Con quattro presenze a testa i più dileggiati dai carristi sono il presidente statunitense Donald Trump e il leader nordcoreano Kim Jong-un. Nulla di strano, dopotutto: basta sfogliare le pagine di politica internazionale degli ultimi mesi per toccare con mano l’escalation di tensione fra i due Paesi, culminata a Capodanno con le minacce a distanza sulla guerra nucleare. Kim e Trump spadroneggiano sul carro di Fabrizio Galli – anche se il nipote del “presidente eterno” potrebbe rispondere per le rime all’avversario facendogli notare che il suo mascherone è più grande… - e soprattutto nelle mascherate. A onor del vero, “vincerebbe” Trump di un punto considerando la maschera isolata fuori concorso di Michele Deledda in cui viene paragonato a Captain America.

Il terzo incomodo. A pari merito con il nordcoreano e l’americano c’è però un faccione noto a tutti gli italiani: è quello di Beppe Grillo, pure lui rappresentato su quattro costruzioni diverse. E’ lui il protagonista del carro di seconda categoria di Luciano Tomei nei panni del “Marchese del Grillo” – atto di presenza anche per Luigi Di Maio, candidato premier del Movimento 5 Stelle, e Alessandro Di Battista che però ha deciso di non ricandidarsi -, ma anche della maschera isolata di Michelangelo Francesconi in una satira in chiave spaghetti western sulle prossime elezioni. Ed è comunque curioso che il politico italiano più bersagliato non sia fra quelli che ambiscono alla carica di presidente del Consiglio.

Toh, chi si rivede. Se la presenza di Renzi e Salvini non è certo una notizia sensazionale – anzi, ci sarebbe da stupirsi del contrario -, desta un po’ di sorpresa che Silvio Berlusconi e specialmente Giulio Andreotti rimangano ancora sulla cresta dell’onda, il secondo oltretutto da defunto. Ma per il “divo” non si tratta di due presenze edificanti: il più volte primo ministro compare su altrettante costruzioni che denunciano la mafia – il carro di seconda categoria di Edoardo Ceragioli, dove è la fata turchina di un Pinocchio-padrino, e la maschera isolata di Lorenzo Paoli, dove si aggrappa ai tentacoli di una piovra assieme ad altri politici nostrani.

Poca Europa. Pochissimi, poi, i capi di Stato del Vecchio Continente ad eccezione di Vladimir Putin, anche se la Russia non fa parte dell’Ue. Da segnalare, però, due debuttanti: il francese Macron e la britannica Theresa May. Non è invece la prima volta per Angela Merkel, immortalata dalle telecamere dell’emittente tedesca 2df che ha trasmesso due giorni fa un servizio sul Carnevale viareggino, e il cinese Xi Jinping.

I grandi assenti. Molti dei nomi che concorreranno alle prossime elezioni politiche non sfileranno a Viareggio: sui carri e nelle mascherate non c’è infatti traccia di Grasso, o di Bersani, o di D’Alema. E neppure della Boschi o della Meloni. Troppo rischioso presentare con diversi mesi d’anticipo un’idea che deve restare attuale nonostante il trascorrere del tempo: meglio affidarsi ad altro. C’è, paradossalmente, chi non è stato ricandidato per la chiamata alle urne del 4 marzo: è l’ex senatore di Forza Italia Antonio Razzi, presente oltretutto su una costruzione di prima categoria. Ma, in fondo, il Carnevale ruota attorno al rovesciamento dei ruoli. E allora, tenendo a mente la frase di Andreotti, può andar bene anche così.

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