Il Tirreno

Versilia

Piagentini al ministro Delrio: gli incidenti sono prevenibili

di Donatella Francesconi
Piagentini al ministro Delrio: gli incidenti sono prevenibili

I familiari delle vittime della strage di Viareggio scrivono al ministro dei trasporti «La sentenza di un anno fa è strumento per azioni decise lungo i binari»

31 gennaio 2018
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VIAREGGIO. «Lei poteva prevenire se avesse letto con attenzione ciò su cui i giudici di Lucca avevano più volte sottolineato»: va dritta al sodo la lettera che i familiari delle vittime del disastro ferroviario di Viareggio,- giungo 2009, 32 morti - hanno inviato ieri al ministro dei trasporti Graziano Delrio, a pochi giorni dalla tragedia che si è consumata sui binari della Lombardia. Prevenire era possibile - scrive Marco Piagentini, presidente dell’associazione “Il mondo che vorrei” - perché da un anno c’è una sentenza, quella emessa dal Tribunale di Lucca per la strage di Viareggio, che «è frutto del lungo e minuzioso lavoro di magistrati che per oltre tre anni hanno valutato il lavoro minuzioso dei massimi esperti, periti, ingegneri, normatori, professori a livello nazionale ed internazionale del settore ferroviario ma anche dei tecnici Polfer nonché i Vigili del Fuoco». Alcuni dei nomi migliori sono oggi al fianco della Procura di Milano chiamata a fare luce sul disastro ferroviario di Pioltello. Una sentenza, continua la lettera al ministro dei trasporti, «che ritiene le maggiori figure apicali delle società coinvolte, responsabili di non aver fatto nulla di quanto fosse nelle loro competenze per evitare quella strage. Una sentenza che parla, nelle motivazioni, di una loro colpa cosciente; una sentenza che spazia su valutazioni tecniche interessantissime, prima fra tutte quella riguardante la valutazione del rischio (non applicata) ed uno dei maggiori effetti mitigatrici, il sistema antisvio, pietra miliare per chi voglia iniziare a costruire sicurezza in ferrovia».

I familiari delle 32 vittime della strage di Viareggio da anni lavorano sul tema della sicurezza ferroviaria: «Siamo stati protagonisti - ricordano a Delrio - di innumerevoli incontri con la cittadinanza su tutto il territorio nazionale, abbiamo bussato a molte porte dell'apparato istituzionale portando all’attenzione di molti consigli comunali, documenti che opportunamente hanno ritenuto far propri, abbiamo ottenuto anche buoni risultati, basti guardare le tante iniziative culturali sorte a margine di quella che è ormai nota come la strage di Viareggio. Siamo stati instancabili e mai ci siamo arresi davanti alle difficoltà trovate su questo percorso, al nostro fianco ci sono i ferrovieri che hanno contribuito a dare qualità alla nostra battaglia».

Otto anni di strada per arrivare alla sentenza pronunciata esattamente un anno fa: «Ci aspettavamo - conclude la lettera al numero uno del ministero dei trasporti - che il giorno dopo la lettura in aula di questo documento lei sobbalzasse sulla sedia e che immediatamente aprisse una indagine seria e approfondita su tutti gli argomenti trattati, e non che lei si preoccupasse degli anni di condanna dell'ingegner Moretti. Se avesse posto più attenzione ai contenuti del lavoro di quei magistrati, come il suo ruolo richiede, forse si sarebbe accorto che avrebbe potuto intervenire in maniera decisiva ed evitare il succedersi di tanti incidenti avvenuti in seguito, molto più importante che richiedere oggi indagini severe e veloci ad incidente avvenuto».

Nel ribadire tutta la rabbia e l’amarezza per l’ennesimo conto di vittime lungo i binari d’Italia, la lettera conclude: «Crediamo che ci debba delle risposte dettagliate ed urgenti. Aspetteremo con la pazienza e la dignità che ci ha sempre contraddistinto in questi anni, mettendo nel nostro fardello anche il dolore per la tragedia di Pioltello».



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